Il 04/11/2019 la nuova versione della piattaforma RaiPlay verrà avviata ufficialmente ed esordirà accompagnata dal nuovo programma Viva RaiPlay!: una vera e propria sfida tecnologica dal momento che, considerata la grande popolarità di Fiorello, potrebbe raccogliere un tale numero di utenti da creare difficoltà per una diretta streaming di qualità.
Con questo show, per la prima volta, Rai si concentra su un contenuto da trasmettere appositamente in live streaming.
Anteprima… del web
Dal 04/11 al 08/11 verranno trasmessi alle 20.30, contemporaneamente anche su Rai1, 15 minuti di anteprima del programma, durate i quali sarà spiegato l’utilizzo di RaiPlay e delle tv in streaming. Dal 13/11, invece, inizierà la trasmissione vera e propria, che durerà meno di un’ora e proseguirà solo sul web.
Si è lavorato su questa piattaforma – che è stata “rifatta completamente da zero”, come ha voluto sottolineare lo chief technology officer, Stefano Ciccotti – per riuscire a competere con gli altri servizi di streaming.
Trasformazioni e nuove funzionalità
RaiPlay, gratuitamente, consente già da tempo di vedere i programmi trasmessi sui molteplici canali Rai: sia le dirette, sia i contenuti della settimana e quelli d’archivio; per alcuni però è necessaria la registrazione.
Con il restyling ci saranno nuove funzionalità: ad esempio, sarà possibile riprendere lo streaming da dove lo si era interrotto, ricominciare la visione di un programma dall’inizio, passare da un dispositivo all’altro senza interrompere ciò che si stava guardando e riprodurre automaticamente un episodio dopo l’altro.
In questo momento si contano 12,4 mln di utenti registrati, oltre 3 mln di utenti attivi al mese, 488 mln di video riprodotti da gennaio a settembre (+75% sullo stesso periodo dell’anno 2018).
“Un OTT puro con un’offerta autonoma”, ecco come la nuova versione della piattaforma è stata definita da Elena Capparelli, responsabile dell’area digital Rai.
In collaborazione con il Politecnico di Milano sono state apportate modifiche e miglioramenti anche alla parte grafica: la homepage è stata semplificata – sul modello Netflix – cercando di attirare l’attenzione degli utenti sui nuovi contenuti, ma sfruttando altresì i singoli gusti degli utenti, suggerendo produzioni affini.
La sfida culturale e la fruibilità del servizio
Capparelli ha così dichiarato: “Non rincorriamo Netflix, è comunque un’operazione della prima azienda culturale del paese con cui vogliamo intercettare anche fasce di pubblico che hanno il bisogno di essere alfabetizzate dal punto di vista digitale, per questo ci sarà anche una comunicazione a supporto dell’utenza che non ha mai utilizzato un OTT”. Prosegue poi la manager “al contrario degli altri OTT, che più o meno sanno quanti utenti faranno l’accesso e dove, per noi è diverso, perché potenzialmente ci rivolgiamo a tutti”. Al fine di essere più facilmente reperibile, la app di RaiPlay si troverà su tutti i dispositivi, con un’attenzione particolare rivolta alle smart tv, dalle quali gli accessi alla piattaforma rappresentano il 10% del totale, nonostante la crescita del 93% sul 2018. Guardando agli altri device, su pc i login sono stati il 36% (+12%), su smartphone il 33% (+108%), infine su tablet il 17% (-37%).
Rai sta lavorando anche per riuscire a essere presente su Apple store e Google Play e ad ottenere un tasto dedicato sul telecomando (funzione che alcuni operatori hanno già sui prodotti di qualche marchio) in modo da facilitare ulteriormente l’accesso alla sua app RaiPlay. (N.S. per NL)