Giovedì 15 settembre ha avuto luogo il primo Thursday Night Football NFL, il giovedì del football tramesso per la prima volta esclusivamente tramite l’OTT Amazon Prime Video. Anche nel caso statunitense, come a casa nostra in occasione delle”prime” italiane a opera di DAZN, a livello tecnico ci sono stati alcuni problemi.
Ma sono i numeri (rating) a essere la vera notizia: con 15,5 milioni di spettatori, Amazon ha battuto le previsioni, superando il numero minimo di utenti garantito agli sponsor. E c’e’ dell’altro: la certificazione è a cura di Nielsen, una delle società private che l’Unione Europea cerca di limitare attraverso l’EMFA, preferendo il sistema dei Joint industry committee.
L’evento
Come sappiamo, gli americani del nord chiamano football quello che noi definiamo football americano, mentre il nostro calcio è per loro soccer. Si tratta dello sport più popolare in televisione, proprio come accade in Italia con la Serie A. L’incontro di giovedì vedeva in campo due delle migliori squadre: Los Angeles Chargers e Kansas City Chiefs. Ed è stato vinto dai secondi 27-24.
Thursday Night Football NFL, la Storia
Ripercorriamo brevemente la storia dei giovedì del football americano. Il debutto, che nel 2006 ha visto come oggi in campo i Kansas City Chiefs, viene diffuso da NFL Network tramite gli operatori via cavo e la satellitare Direct TV. Nel 2014 NFL offre l’evento in “sub licenza” a CBS Sports, mossa che permette la diffusione hertziana terrestre. La stagione 2016-2017 sarà diffusa in alternanza da CBS e NBC.
Amazon entra in campo
Nell’aprile 2017 Amazon annuncia l’acquisizione dei diritti di ritrasmissione non esclusivi per 10 incontri e un importo di 50 milioni di dollari. Introduce subito l’audio multitraccia (inglese spagnolo, portoghese e inglese alternativo). Il package passa successivamente nelle mani di Fox, un deal che coprirà il periodo 2018-2022.
Twitch e X-Ray
Fin da subito, Amazon decide di offrire il suo feed anche agli utenti Twitch, senza bisogno di abbonamento. Vengono aggiunte nel contempo funzioni interattive, quali l’integrazione con le chat rooms e le statistiche tramite X-Ray.
Amazon Exclusive
Siamo alla stagione 2022-2023: Amazon decide di acquistare i diritti in esclusiva per la propria piattaforma OTT. Con l’occasione, la società fondata da Bezos chiede alla NFL d’inventare il Friday Night Football, considerato un possibile metodo per promuovere i Black Friday.
Streaming only
L’evento diviene streaming only con la sola eccezione (per vincoli di legge) di una diffusione DTT locale nelle città base delle squadre che si affrontano.
Nielsen
Ed eccoci a Nielsen: il 16 agosto 2022 Amazon e Nielsen annunciano un’accordo per “la misura degli ascolti degli eventi Thursday Night Football su Prime Video“. Nel comunicato stampa leggiamo che “per la prima volta verranno rilevati i dati di ascolto di un evento live distribuito tramite un servizio di streaming, integrando in questo modo le presenti rilevazioni delle TV nazionali“.
Più giovani
Questi i risultati di ascolto annunciati da Amazon il 22 settembre. L’incontro del primo giovedì ha raggiunto 15,3 milioni di spettatori “su tutte le piattaforme”, superando del 18% la media degli ascolti nella fascia 18-34 anni. Per quanto riguarda Prime Video, gli utenti sono stati 13 milioni con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente nella stessa settimana.
Età media
L’audience resa possibile da Prime Video ha un’età media inferiore di sette anni rispetto a quella dei vecchi canali lineari, informazione in parte ricavata tramite “l’aggregazione dei dati provenienti da milioni di devices con quelli rilevati da Nielsen“.
Tutto bene?
Tutto bene dunque: lo streaming fa aumentare gli ascolti e le rilevazioni di tipo Total Audience portano ad avere un quadro più analitico dei dati di ascolto? Niente affatto.
Europa contro
Come da noi riportato il 24 settembre 2022, l’Unione Europea è “contraria alle rilevazioni fai da te degli OTT“, al punto di dedicare numerosi articoli del recente “European Media Freedom Act” a combattere “alcuni nuovi player recentemente emersi nell’ecosistema mediatico“, rei di utilizzare “proprie forme di misura, causando asimmetrie nel mercato dei media e potenziali distorsioni del mercato, a detrimento delle pari opportunità“.
Tavoli…
Non ci sentiamo di dare torto alla commissione quando afferma che non esiste attualmente chiarezza sulle metodologie utilizzate da Nielsen e Amazon (oppure, se ci sono, non paiono essere state chiaramente spiegate alla stampa di settore).
… controversi
Meno chiaro il motivo per cui l’Unione, anziché imporre chiarezza, voglia anche decidere le metodologia di rilevazione: nello specifico, proponendo il metodo vagamente socialisteggiante delle “Joint Industriy Committees“, quelle entità che da noi sono chiamate “tavoli” e che sono spesso criticate per la grande lentezza nell’evolversi e addirittura il rifiuto di adottare metodologie moderne di rilevazione.
Fare veloci
Il rapporto dell’Unione Europea non è vincolante, anche se già viene richiesta agli stati membri una “rendicontazione” su quanto fatto a livello locale. Considerata l’onda non esattamente “euro-entusiasta” che sembra montare nelle nazioni dove hanno luogo elezioni politiche, occorrerà che la commissione – se veramente intenzionata a imporre i suoi tavoli – passi rapidamente ai fatti. Perché la probabilità che venga riconfermata nel 2024 ci pare veramente bassa. (M.H.B. per NL)