Dopo le indiscrezioni, i rumors e le ipotesi delle scorse settimane, Netflix lascia trapelare qualche informazione sulla questione adv negli abbonamenti. Nonostante l’attesa e la curiosità globale, il prezzo al pubblico di questa nuova sottoscrizione non è stato rivelato.
In compenso, la società ha dato stime abbastanza precise degli obiettivi che intende centrare entro il 2023, dando modo di intendere che agli investitori questi numeri costeranno non poco. Allo stesso tempo, però, gli attori del settore advertising esprimono preoccupazione per la presenza di talune funzioni e la mancanza di talaltre.
Fumata quasi bianca
Netflix rompe il silenzio (anche se solo in parte) sulla vicenda degli abbonamenti ad-supported. L’OTT ha infatti reso note le previsioni sulla quota di abbonati al nuovo piano che la piattaforma conta di raggiungere entro fine 2023.
Sì, ma quanto costa?
Quello che ancora non è stato rivelato, tra le altre informazioni, è il prezzo per la sottoscrizione di nuova generazione. Un aspetto, questo, che non interessa solo il consumatore, ma anche i professionisti del settore adv e le aziende che intendono investire sullo svod.
Promesse
Di contro, la piattaforma promette, come anticipato poc’anzi, di raggiungere, a livello globale un totale di 40 milioni di viewers. Di cui 13,3 milioni nei soli Stati Uniti.
4,4 mln
Per l’anno corrente, invece, lo svod di Reed Hastings afferma di raggiungere i 4,4 milioni.
Parametri per adv
La società parla, però, di unique viewers, non di abbonamenti. Il primo raggruppamento, infatti, sta ad indicare quanti singoli individui fruiscono dei contenuti della piattaforma, il secondo il numero effettivo di paganti. Per Netflix il primo parametro supera di gran lunga il secondo, in quanto per ogni abbonamento, ci possono essere più persone che utilizzano il servizio, come ad esempio i componenti di una stessa famiglia con una sola sottoscrizione.
Precisazioni
Una precisazione che lascia intendere che il prezzo dell’adv sarà stabilito in base a questa stima non particolarmente verificabile e non sul numero certo degli abbonati. Da un lato Netflix ha sicuramente ragione nell’affermare che un singolo abbonamento possa essere utilizzato da più individui, dall’altro non è assolutamente facile stabilire quanti essi siano e quale sia la percentuale di sottoscrizioni condivise in questo modo.
Dubbi tra gli operatori adv
Oltre alla situazione sopra esposta, alcuni operatori pubblicitari avrebbero sollevato dubbi su alcuni punti dei servizi a loro dedicati da Netflix. In primis, non sarebbe al momento previsto un monitoraggio, da parte della piattaforma, sull’effettivo livello di esposizione per cui le aziende pagheranno.
Salto nel vuoto
In secondo luogo, la possibilità, per gli investitori, di scegliere dove mostrare i propri spot sarà limitata. Le condizioni poste da Netflix, dunque, obbligano le imprese interessate ad investire sullo svod a compiere un salto nel vuoto, almeno per ora. (A.M. per NL)