OTT. Netflix: nel 2023 stop a password sharing, oltre 100 mln di profili a rischio blocco

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La famosa piattaforma OTT, già nel mese di ottobre, aveva reso nota la volontà di rimuovere il c.d. password sharing tra gli utenti appartenenti a nuclei familiari differenti. La conferma è arrivata dal co-ceo Sarandos che ha parlato di una eccessiva condivisione degli account.
Netflix ha già iniziato la sperimentazione di un sistema di limitazione degli accessi, da marzo scorso, in America Latina, consentendo l’accesso ad un massimo di due utenti per account, con la possibilità di aggiungerne ulteriori, pagando un surplus mensile. I rischi, tra cui vi è il possibile calo degli utenti, potrebbero superare i benefici, per questo motivo la piattaforma sta ancora valutando come procedere.

Necessità di Netflix

L’OTT americana è intenzionata a limitare l’utilizzo degli account unicamente ai componenti effettivi del nucleo familiare dell’abbonato.

Progetto

Netflix è già provvista di un progetto per limitare la condivisione delle credenziali al quale sta lavorando da lungo tempo, ma l’attuazione non è così semplice come sembra, poiché l’impatto sugli utenti potrebbe generare conseguenze negative per la piattaforma.

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Ted Sarandos – co-ceo

Co-ceo Netflix

Il co-ceo della piattaforma, Ted Sarandos, non si è dimostrato fiducioso riguardo l’operazione di blocco al password sharing degli utenti.

Pronostici…

Già da ottobre, infatti, il colosso dello streaming aveva confermato l’intenzione di procedere con tale progetto.

… e perplessità

In proposito, però, Sarandos ha recentemente espresso le sue perplessità in merito all’apprezzamento dei consumatori, sostenendo che occorrerà diverso tempo prima che costoro accettino le nuove condizioni.

Come funzionerà?

Il progetto prevede che vengano registrati i dispositivi su cui utilizzare un determinato account, in modo da bloccare il c.d. password sharing, proprio come funziona per Sky on-demand.

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Come avverrà?

Al momento non è ancora chiaro come avverrà l’effettivo “blocco”, in quanto vi sono diverse ipotesi al vaglio. Ad ogni modo, sono già state effettuate alcune sperimentazioni.

Sperimentazioni by Netflix

In America Latina, ad esempio, sono già in corso da marzo dei test che includono, con l’abbonamento base, l’utilizzo di due dispositivi con il medesimo account. Qualora l’utente intendesse aggiungere più “accessi” al proprio piano, potrà pagare una quota addizionale di circa 3,00 $/mese e creare quindi dei “sub-account“.

L’arrivo negli USA

L’idea di Netflix sarebbe quella di implementare il servizio anche negli USA e, stando a quanto scritto dal Wall Street Journal, il costo di tale servizio potrebbe ammontare a poco meno del prezzo dell’abbonamento base con pubblicità (6,99 $/mese).

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Controllo IP di Netflix

In alternativa, la società di Hastings potrebbe anche solo rafforzare il sistema di controlli sugli indirizzi IP di accesso dei dispositivi.

Netflix gratis

In ogni caso, il colosso OTT non sembra voler tornare sui propri passi, poiché, stando alle parole di Sarandos, “Oggi ci sono persone che si godono Netflix letteralmente gratis”.

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Alta rivalità

C’è da considerare che il mercato OTT, ad oggi saturo, non consente troppi errori. I competitors, infatti, sono sempre alla ricerca di innovazione per mantenere alti gli ascolti (e i consensi).

Nell’occhio del ciclone

Questa operazione interviene in un momento delicato per Netflix, che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare perdite sia a livello di utenza (circa 1 mln a luglio) che di utili. Proprio in considerazione di tale periodo, il colosso dello streaming dovrà valutare attentamente come bloccare il fenomeno del password sharing. (G.L. per NL)

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