L’accordo tra Disney (attraverso Hulu + Live Tv, una piattaforma IP lineare di 100 canali sportivi, informativi e di intrattenimento) e Fubo (servizio televisivo live in streaming americano che serve clienti interessati allo sport in Canada, Spagna e Stati Uniti) conferma la nuova fase dello streaming video on demand, con le grandi piattaforme che, oltre ad inglobare contenuti di terze parti nel tentativo di diventare content hub sempre più vasti, si alleano per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Un ecosistema dove il gigantismo incontrollato rischia di divorare dall’interno anche i giganti.
Sintesi
Disney ha deciso di unire Hulu + Live TV con Fubo, piattaforma specializzata in contenuti sportivi, per creare il secondo maggiore player di pay TV online negli Stati Uniti, dopo YouTube TV. Con un fatturato stimato di 6 miliardi di dollari e oltre 6,2 milioni di abbonati, la nuova entità rappresenta un esempio di come anche i giganti debbano collaborare per affrontare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.
Disney deterrà il 70% di Fubo, ma le due piattaforme manterranno identità separate: Hulu + Live TV si focalizzerà sull’intrattenimento come alternativa alla TV via cavo, mentre Fubo continuerà a puntare (via IP lineare) su sport e notizie. Il modello di collaborazione mira a soddisfare la crescente domanda di contenuti personalizzati e di alta qualità, offrendo stabilità finanziaria e sinergie operative.
Per Disney, l’alleanza riflette una strategia orientata all’uscita dal modello tradizionale di pay TV per puntare su uno streaming sempre più sportivo e digitale. Lato Fubo, la fusione consente di beneficiare dell’ampio catalogo Disney, che include contenuti di ESPN e ABC, rafforzando la propria offerta in un settore dove la scala è essenziale per la sostenibilità.
Un mercato sempre più competitivo
Nel panorama dello streaming video on demand, l’annuncio della collaborazione tra due piattaforme concorrenti, la grande Disney (Hulu + Live Tv) e la “piccola” Fubo, che determina la nascita della più grande pay tv IP del Nord America dopo YouTube Tv, con 6,2 mln di utenti e 6 miliardi di dollari di fatturato, rappresenta uno spartiacque.
La vicenda
Disney, gigante dell’intrattenimento globale, ha infatti deciso di fondere la sua attività Hulu + Live TV, servizio di streaming tv lineare over-the-top lanciato nel 2017, con quella di Fubo, una piattaforma più piccola, nata esattamente dieci anni fa, ma altamente specializzata nella distribuzione di contenuti sportivi lineari in competizione con i player via cavo, etere e satellite, creando un unico player quotato in Borsa col nome di Fubo, ma attivo coi brand originari.
Sfide crescenti
Una mossa che risponde alle crescenti sfide di un settore che vede aumentare la concorrenza ed i costi operativi, diminuendo il prezzo degli abbonamenti e così imponendo nuovi paradigmi di collaborazione.
Unione tra giganti
Infatti, secondo l’agenzia Reuters, questa operazione (in attesa di approvazione da parte degli enti regolatori USA e degli azionisti di Fubo) non è solo l’unione tra due piattaforme, quanto un tentativo di rafforzare la posizione di mercato.
Il nuovo mercato
Un ambito in cui il pubblico chiede sempre più contenuti personalizzati e di alta qualità che comportano investimenti colossali a fronte di una continua diminuzione dei costi di ingaggio degli utenti, attraverso formule senza legami temporali (come gli abbonamenti disdettabili nel mese), calmierati dalla sempre più massiccia presenza di pubblicità, che impone volumi di ascolti notevoli per essere redditizia.
Chi completa chi
E proprio Fubo, con le sue competenze nello streaming sportivo, completa l’offerta di Disney, che punta su intrattenimento e sport per mantenere la propria leadership nel sempre più complesso mercato dell’entertainment americano.
I dettagli dell’accordo
Non a caso, Disney e i suoi partner, tra cui Fox e Warner Bros Discovery, hanno investito 220 milioni di dollari in Fubo, garantendo anche un prestito di 145 milioni di dollari per assicurarsi un’entità che opererà sotto il medesimo brand (Fubo), ma di cui il nuovo socio deterrà il 70% della partecipazione.
Topolino controllore
Un assetto che permetterà alla casa di Topolino il controllo della piattaforma, mentre Fubo – quanto a brand – manterrà la sua identità di servizio incentrato sugli sport.
Unico soggetto (quotato), ma brand differenti
Sebbene il nuovo soggetto sarà quotato in Borsa con il nome di Fubo, la fusione non prevede un accorpamento dei brand originari sotto un unico cappello. Hulu + Live TV e Fubo continueranno a operare come offerte separate, con target specifici.
Le offerte specifiche
Hulu si concentrerà, nello specifico, sull’intrattenimento IP come successore della tv via cavo, mentre Fubo manterrà il focus sul live sportivo ed informativo, col ceo e co-fondatore David Gandler che guiderà la newco quotata con un board per la maggior parte nominato da Disney.
Catalogo ampio e flessibile
“L’integrazione permetterà di fornire agli utenti un’offerta più amplia e flessibile, rafforzandoci sul piano economico-finanziario”, ha dichiarato Gandler a margine dell’annuncio di inizio anno.
Il contesto competitivo
L’unione tra Hulu + Live Tv e Fubo posiziona il nuovo player integrato al secondo posto tra i servizi di streaming tv in diretta negli Stati Uniti, subito dopo YouTube TV, con oltre 6,2 milioni di abbonati.
Fatturato di 6 miliardi di dollari
Un soggetto derivato che avrà un fatturato stimato di circa 6 miliardi di dollari, consolidando la presenza in un mercato dove la scala è un elemento cruciale per la sostenibilità.
Il punto di vista degli analisti di Bloomberg
Ma anche un deal necessario, posto che, secondo Bloomberg, Fubo ha affrontato difficoltà significative e crescenti negli ultimi anni, con una continua perdita di abbonati e costi crescenti per mantenere una programmazione d’appeal.
I vantaggi
Ora, l’alleanza con Disney offre a Fubo non solo stabilità finanziaria, ma anche l’opportunità di beneficiare della vasta rete di contenuti di Disney, che includono quelli di ESPN e ABC.
Il ricorso antitrust
Ad onor del vero, va anche detto che l’accordo consegue ad un’azione antitrust promossa da Fubo (col supporto di Wells Fargo ed Evercore come consulenti finanziari e Latham & Watkins LLP e Kellogg Hansen LLP come legali) contro Disney (assistita da Centerview Partners LLC e Cravath, Swaine & Moore LLP) per ostacolare i tentativi di joint venture con Fox Corp. e Warner Bros. tramite la piattaforma Venu Sports.
La transazione
Per conseguenza, le controversie legali tra Fubo, Disney, ESPN, Fox e Warner Bros. Discovery, sono state transate col versamento a Fubo di 220 milioni di dollari.
La strategia di Disney
Questa mossa riflette un cambiamento strategico per Disney, che sembra voler ridurre la sua esposizione come operatore di tv a pagamento via cavo per puntare tutto sullo streaming.
Utenti sportivi pagano di più e sono più fedeli
“L’operazione segnala la volontà di Disney di uscire dal modello tradizionale della pay TV e abbracciare un modello completamente digitale, in particolare nel settore sportivo, uno di quelli con maggiori margini di crescita nell’ecosistema IP, attraverso utenti fedeli disposti a pagare (di più) per contenuti di qualità”, ha osservato l’analista Ross Benes di Emarketer.
Contenuti di punta
Con l’operazione conclusa con Fubo, Disney, infatti, si impegna a creare un nuovo servizio sportivo basato sui suoi contenuti di punta, inclusi ESPN e ABC.
Il valore delle alleanze
Ma, soprattutto, l’alleanza tra Disney e Fubo evidenzia un aspetto cruciale del settore: anche i giganti devono continuare a crescere per rimanere sul mercato. La complessità della produzione e distribuzione di contenuti, unita alla pressione finanziaria, richiede collaborazioni strategiche e concessioni all’indipendenza.
Conti in tasca
Basti pensare che sebbene nel quarto trimestre 2024 Disney abbia visto ricavi in crescita del 6% (22,6 miliardi), con un utile operativo di 316 milioni di dollari ed abbonamenti a Disney+ Core e Hulu a 174 milioni di iscritti, l’utile operativo del segmento sportivo è sceso di 100 milioni a 900 milioni.
Tendenze
Ovviamente la tendenza all’integrazione parte dagli Stati Uniti ma non è limitata ad essi: in Europa come in Asia, sono in corso operazioni simili, che vedono partnership tra piattaforme locali e OTT globali per condividere costi, aumentare abbonati e competenze ed integrare le offerte.
L’era delle collaborazioni è qui per restare
L’accordo tra Disney e Fubo segna una nuova fase per il settore dello streaming. Il messaggio è chiaro: nessuno è abbastanza grande per operare da solo in un mercato così dinamico e competitivo e le piattaforme che sapranno allearsi e sfruttare le rispettive competenze avranno maggiori probabilità di successo.
Chance
Per Disney, questa alleanza rappresenta un’opportunità per rafforzare la propria posizione nello sport e nello streaming live. Per Fubo, è una chance per superare le difficoltà e competere con i grandi operatori.
Content king
In un mondo in cui il contenuto è il re, la capacità di collaborare diventa il fattore determinante per il successo. Il futuro dello streaming non è (più) nella competizione feroce, ma nella cooperazione strategica. (G.M. per NL)