Ricordate quando gli analisti prevedevano che nel 2025 Disney+ avrebbe superato il numero di abbonati di Netflix? Apparentemente erano stati pessimisti (od ottimisti, a seconda delle simpatie personali), considerato che, da quanto si legge sulla stampa internazionale, il sorpasso e’ avvenuto all’inizio dell’estate 2022. Ma a ben vedere forse non è proprio cosi.
L’annuncio del 10 agosto 2022
Il 10 agosto The Walt Disney Company ha infatti rilasciato un comunicato stampa in cui annuncia che nel suo terzo trimestre (3 aprile- 2 luglio 2022) il servizio di streaming ha aggiunto ulteriori 14,4 milioni di abbonati (se ne aspettavano solo 10 milioni), portando il totale a 221,1 milioni sulle tre piattaforme. Considerato che Netflix è sostanzialmente piatta a 220.6 milioni, il sorpasso avrebbe dunque avuto luogo con qualche anno di anticipo.
Tre piattaforme?
Ma occorre prestare attenzione ai dettagli. Le parole esatte nel comunicato stampa sono: “Abbiamo ora 221 milioni di abbonati considerando tutta la nostra offerta streaming“. In pratica nel comunicato ai numeri di Disney+ vengono aggiunti quelli di Hulu e di un servizio legacy (o quasi) quale ESPN+: quello che viene definito “The Ultimate Streaming Trio“, pacchetto offerto a 13,99 dollari/mese (Disney+ da sola viene oggi proposta a 7,99 dollari/mese).
Disney+ 93,6 milioni di abbonati
Il numero di abbonati alla sola Disney+ viene indicato pari a 93,6 milioni “escludendo Hotstar“. Se si include Hotstar (la piattaforma indiana che opera anche in Indonesia, Malesia e Thailandia) si raggiungono i 152,1 milioni di famiglie (sempre meno di Netflix).
Hulu
Infine, sommando anche Hulu (46.2 milioni) e ESPN+ (22.8) milioni si riesce finalmente a superare la piattaforma di Hastings e Sarandos (la differenza risulta pari a 500.000 subscribers, lo 0,2% del totale).
A quale prezzo?
Il risultato arriva a un costo piuttosto alto, senz’altro dovuto all’onda lunga delle scelte del precedente CEO Bob Iger, piuttosto differenti da quelle di Bob Chapek.
+19,1% di ricavi (5,1 mld) vs 1,1 mld di perdita
Questi i numeri, sempre nelle parole del comunicato stampa: “I ricavi dei servizi ai consumatori sono aumentati del 19% (5.1 miliardi di dollari) e la perdita operativa è cresciuta di 0,8, miliardi raggiungendo 1,1 miliardi di dollari.
I motivi della perdita di esercizio
“I risultati sono dovui a crescenti perdite per Disney+, ricavi minori del previsto per Hulu e un piccolo aumento delle perdite a ESPN“.
Un rimedio pericoloso
Come intende rimediare la casa di Burbank, California? Annunciando un bel aumento dei prezzi: il costo mensile del servizio salirà infatti di 3 dollari/mese, passando dagli attuali 7,99 a 10.99 dollari/mese.
Un aumento pari a quasi 5 volte l’inflazione
Calcolatrice alla mano risulta un +38% a fronte di un’inflazione che si attesta negli USA a 8% anno su anno.
Congiuntura
Non sembra una buona idea, considerato che molte famiglie già affrontano prezzi di carburanti ed energia in continuo aumento.
Pubblicità
In ogni caso – e la mossa ci sembra interessante, ma forse anche un pericoloso precedente – gli utenti potranno continuare a pagare gli attuali 7,99 dollari se accetteranno di essere interrotti… dalla pubblicità.
Si, perché Disney+ lancerà un servizio “ad-supported“, resta da vedere se prima o dopo quello tanto atteso di Netflix.
Una posizione di forza
Disney non sembra preoccupata, nelle parole di Chapek: “Non ci attendiamo che a lungo termine l’aumento dei prezzi abbia impatto sui nostri clienti: siamo in una posizione di forza, con molte società che sperano di poter presto inserire la propria pubblicità nei nostri servizi SVOD“.
Pubblivori
Tutti che non vedono l’ora d’inserire i propri spot in un servizio che fino a oggi ne era privo? Sbaglieremo, ma ci pare poco probabile che un utente abituato a un servizio a pagamento privo di pubblicità possa associare valori positivi ai brand che interrampono “l’esperienza utente” Disney+.
Dubbi su Chapek
Chiudiamo ricordando come per gli analisti Chapek resti tutt’ora un mistero, non avendo ancora reso pubbliche le linee guida strategiche che intende fornire al gruppo.
Quale futuro per ESPN+ e Hulu
Tra i principali dubbi sollevati, quale futuro per ESPN+ e Hulu, anche se il principale punto interrogativo resta quando e come il CEO organizzerà la migrazione dal core business attuale, la TV generalista e i network via cavo. (M.H.B. per NL)