Piccole polemiche invece tra giornalisti e conduttori, per via della annunciata rivoluzione dei palinsesti.
Poche volte prendendo una decisione si riesce a scontentare tutti, ma proprio tutti. Succede in questi giorni, a seguito di una annunciata rivoluzione dei palinsesti Rai, voluta da un Cda ormai in scadenza. Le scelte varate dal Presidente Petruccioli e dal Direttore Generale Cappon seminano scompiglio sia all’interno della Rai, dove ovviamente comincia il balletto degli scontenti, sia al suo esterno, nel mondo della politica. Ci si chiede dunque se era proprio il caso di varare una riforma dei palinsesti proprio in questa fase di transizione. Ci tocca invece sentire il Presidente Petruccioli difendere strenuamente l’autonomia della sua gestione dicendo “non si pretenda di dettar legge su quel che va in onda o quando, o su chi la Rai chiama a collaborare”. Il riferimento è alle critiche che il Sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha nuovamente mosso al tanto discusso Travaglio. Come se non bastasse i vertici Rai devono anche schivare una sorta di “fuoco amico” che proviene dalle fila dei collaboratori. Sono tanti i giornalisti e i conduttori che hanno da ridire sulle scelte prese. Fanno discutere soprattutto il cambio di fascia prefigurato per Primo Piano, il programma di approfondimento giornalistico del Tg3 e il ripensamento dei programmi di intrattenimento della fascia mattutina e del primo pomeriggio. A parte i giornalisti del Tg, nessuno fa la voce grossa, ma lo scontento è palese. Ci sarà mai pace in casa Rai? Ancora non ci è dato saperlo. C’è di buono però che la polemica rimane in un certo qual modo sotto traccia, perché sono in molti ad essere convinti che a breve si assisterà ad un avvicendamento ai vertici aziendali. E solo a quel punto, sarà chiaro chi resta e chi va. (Davide Agazzi per NL)