Tra gli indagati anche l’Avv. Davide Rossi di Univideo.
Clonavano smart-card per la pay tv. Con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla pirateria informatica e satellitare la Guardia di Finanza di Siracusa ha indagato 133 persone nell’ambito dell’operazione “Smart House”. I militari hanno scoperto un’organizzazione internazionale che, servendosi della collaborazione di un hacker campano noto come Linoxone, era riuscita a clonare le smart card delle pay tv. Tra gli esponenti dell’associazione, il cui giro d’affari è stato stimato in circa 30 milioni di euro l’anno, potrebbero esserci anche esperti dell’antipirateria e appartenenti alle forze dell’ordine. Per la prima volta in Italia, la Procura della Repubblica di Siracusa ha contestato a 26 degli indagati, per i quali ha già chiesto il rinvio a giudizio, il reato di associazione per delinquere finalizzato alla pirateria informatica e satellitare. La magistratura ha anche emesso un decreto penale di condanna per altri 37 imputati per concorso esterno all’associazione. Tra gli indagati, per quest’ultima fattispecie di reato, vi è anche il segretario generale dell’Associazione antipirateria europea (Aepoc), l’Avv. Davide Rossi, ex capo del servizio auditing di Tele +, consulente della società NDS e direttore di Univideo, l’associazione che raccoglie le maggiori aziende attive nel settore dell’home entertainment e dell’audiovisivo. L’Avv. Rossi, intervistato da Italia Oggi, ha chiarito la propria posizione: “avevo contatti con un hacker ma non certo per incentivarlo a fare pirateria, bensì per farmi raccontare come facesse a clonare le carte…cercavo di capire cose che, da avvocato, potevano aiutarmi a comprendere il fenomeno”. La realtà dei fatti sarà chiarita dalla magistratura, ma è certo che sono tante le persone, esponenti di associazioni di settore, che per combattere la pirateria hanno contatti con esperti informatici coinvolti nel traffico di prodotti contraffatti ed in grado di fornire dati utili alla lotta alla pirateria. Durante l’operazione Smart house sono state eseguite perquisizioni in diverse regioni italiane e all’estero: in Polonia, Malta, Grecia, Olanda e Francia. La Guardia di Finanza di Siracusa ha inoltre sequestrato 3 mila smart card, 102 computer, 2 mila apparecchi per la clonazione della carte e 50 mila euro in contanti. (M.P. per NL)