In linea con la tradizione legislativa italiana nel settore radiotelevisivo – che vuole le principali norme approvate nel mese più svagato dell’anno – è stata pubblicata il 1° agosto la Del. Agcom n 451/13/CONS, recante la Revisione del Piano di Assegnazione delle frequenze DTT per le reti nazionali.
In ottemperanza alle disposizioni dell’Autorità, il Ministero dello sviluppo economico dovrà adeguare i diritti d’uso delle frequenze DTT entro il 31 agosto. Indi, entro 30 giorni, i canali UHF 56 (incompatibile con pianificazioni estere) e 60 (da destinare alle trasmissioni LTE entro il 2016) dovranno essere sostituiti, nell’Area Tecnica 15, rispettivamente dal 54 e dal 55, mentre la completa sostituzione del canale 60 con il canale 55 sull’intero territorio nazionale dovrà essere completata entro e non oltre il 30 giugno 2015 (partendo dalle aree inizialmente interessate dall’insediamento delle reti mobili di quarta generazione, in modo da ridurre al minimo le interferenze alla ricezione DTT). La stessa delibera prevede poi che RAI provveda, entro il 31/12/2016, ad una progressiva liberazione degli attuali canali impiegati per il Mux 1 e non previsti dalla pianificazione a regime (partendo dai canali del dividendo interno, ex beauty contest). Per attuare la liberazione in tempi rapidi di questi ultimi canali in talune aree, Agcom e MSE dovranno rendere disponibili frequenze transitorie. La delibera 451/13/CONS apre inoltre una finestra per la destinazione (transitoria) alle tv locali di quelle risorse che dovessero residuare dalla realizzazione delle reti nazionali attributi in esito all’aggiudicazione dei tre mux del dividendo interno (Del. 277/13/CONS). Si tratta, in breve, dell’ennesima rivoluzione dell’etere a carico degli operatori (che dovranno modificare le reti trasmissive con costi notevolissimi) e a danno dei telespettatori (che dovranno risintonizzare decoder e in qualche caso riorientare i sistemi di antenne) per ovviare all’infinito pasticcio tecnico iniziato con la scombinata migrazione alla tecnologia trasmissiva digitale terrestre. E che nemmeno sarà l’ultimo, del resto, posto che la delibera si conclude con il sinistro avvertimento che “L’Autorità si riserva di apportare le modifiche necessarie alla pianificazione delle reti nazionali in dipendenza degli sviluppi del coordinamento internazionale, di modifiche legislative, della razionalizzazione nell’uso delle risorse in sede nazionale nonché per risolvere eventuali incompatibilità che emergessero nell’implementazione della pianificazione”.