Lo rivela il Rapporto 2008 Economia della Musica in Italia realizzato dall’Università IULM in collaborazione con SCF, Dismamusica (Associazione distribuzione industria strumenti musicali e artigianato) e FEM (Federazioni editori musicali).
Cresce il comparto del digitale, della ‘musica sparsa’, delle sincronizzazioni. Buone le performance della musica dal vivo.
Quello della musica è oggi in Italia un mercato molto vivo e in evoluzione. – sottolinea Luca Barbarito, il docente dell’Università IULM che ha coordinato la ricerca – “I forti cambiamenti che in questi ultimi anni stanno rivoluzionando le modalità di fruizione provocheranno altrettanti cambiamenti nell’organizzazione della filiera”.
“Il mercato della musica d’ambiente in Italia conferma un trend positivo, con tassi di crescita di oltre il 50% nella raccolta di diritti discografici presso i pubblici esercizi. Si evolvono le modalità consumo e si moltiplicano i luoghi di fruizione. Da semplice elemento di sottofondo, la musica si sta, infatti, trasformando sempre più in un medium capace di connotare e definire l’identità di spazi pubblici ed esercizi commerciali come bar, centri commerciali, sale di attesa, mezzi di trasporto”, commenta Gianluigi Chiodaroli, Presidente di SCF.
Qui per scaricare in pdf il Rapporto 2008 ‘Economia della Musica in Italia’