Il consumatore italiano va educato a compare beni via internet, anche attraverso stampa e tv. A quanto pare questa è l’unica maniera per far crescere il giro d’affari dell’e-commerce, che da noi è fermo al palo. Nonostante i numeri, che in assoluto non sarebbero niente male, le performance del nostro Paese in termini di crescita del mercato sono risibili (un misero +1%), soprattutto se confrontato con quelle di Spagna (+17%) e Regno Unito (+76%). Da qui l’esigenza di utilizzare anche i canali off-line per promuovere gli acquisti in rete. Non fa una piega l’analisi di Pierpaolo Zollo, country manager di Kelkoo Italia, popolare sito che aiuta chi ha voglia di spendere a trovare l’oggetto dei propri desideri, al minor prezzo possibile. La sfida è duplice: far capire agli italiani che comprare su internet è ormai un sistema rapido e sicuro, ma anche fargli capire che in rete si può comprare di tutto, e non solo prodotti che hanno a che vedere con informatica ed elettronica (che costituiscono attualmente l’80% del mercato italiano). Mettere in crisi i pregiudizi del Bel Paese non sarà facile, ma probabilmente il compito non sarà tanto arduo, se si considera che comunque il target potenziale è costituito da consumatori giovani e cosmopoliti, già abituati a usare internet per tante altre cose. A cambiare però non dovrà essere solo la mentalità dei consumatori, ma anche quella dei produttori, che troppo spesso vedono nella rete, ancora oggi, la sorella minore delle loro catene di negozi. Scommettiamo che sarà più facile vincere le resistenze dei consumatori che quelle dei produttori? Ai consumatori in fondo, basta la promessa di un prezzo vantaggioso, e la garanzia di poter rendere la merce se c’è qualcosa che non va! (Davide Agazzi per NL)