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“A due anni da barbaro assassinio di Anna Politkovskaja nulla è cambiato in Russia. Non solo non si è fatta luce sul delitto della coraggiosa collega che aveva denunciato i crimini in Cecenia, lasciando in libertà i mandanti e gli autori dell’assassinio, ma episodi di intolleranza contro l’informazione si moltiplicano con preoccupante frequenza. Non è valso nemmeno il cambio al vertice del potere in Russia tra Putin e Medvedev: continuano, infatti, gli attacchi ai liberi giornalisti così come è stato denunciato dalla Federazione internazionale dei giornalisti nella recente visita della delegazione dell’Ifj a Mosca.
Anche la Fnsi ha più volte messo in rilievo lo stato di illiberalità in cui versa l’informazione in Russia. Il fatto che dopo due anni l’omicidio di Anna Politkovskaja non ci sia ufficialmente ancora una benché minima traccia sui responsabili, al di là di qualche personaggio di secondo piano, di questo atroce delitto la dice lunga su quanta strada la democrazia debba fare ancora in Russia. E proprio per questo il Sindacato dei giornalisti italiani l’anno scorso ha contribuito ad assegnare il premio Saint-Vincent alla coraggiosa giornalista russa che ha pagato con la vita l’amore per la sua professione e per le idee di libertà e di verità ed oggi in molte città italiane partecipa a sit-in con i suoi massimi esponenti.
La Fnsi per questi motivi ha inviato al Presidente della Russia Dmitriv Medvedev ed al primo ministro Vladimir Putin una lettera di forte preoccupazione e protesta consegnata nelle mani dell’ambasciatore russo a Roma, Alexey Meshkov”.