Indetto per oggi uno sciopero audio-video dei giornalisti Rai contro la paralisi gestionale dell’azienda e che si ritorce, in primis, su chi vi lavora. Il sindacato dell’Usigrai, per bocca del suo segretario, Carlo Verna, lamenta una serie di motivazioni che avrebbero indotto i giornalisti a programmare la giornata di sciopero. In prima istanza essi lamentano il mancato adeguamento tecnologico che vede l’azienda-Rai restare parecchio indietro rispetto ai propri concorrenti, sia italiani che europei; poi, essi contestano la “gabbia” entro cui li ha chiusi la legge-Gasparri; lo spaccamento del CdA (che non riesce a far prendere una decisione seria alla Rai, se non funzionale a logiche partitiche); i conti in rosso da 80 milioni di euro, che mettono seriamente a repentaglio il futuro contributivo dei giornalisti ed, infine, l’arroganza degli editori che li avrebbe costretti, secondo quanto essi affermano, a scioperare, nonostante non fosse questa loro intenzione. I “Giornalisti per la professione”, un sindacato autonomo dei giornalisti Rai, non ha però aderito allo sciopero dell’Usigrai, ritenendo “fragili” le motivazioni che li hanno spinti ad incrociare le braccia per la tutta la giornata odierna. (L.B. per NL)