Dopo Stati Uniti e Regno Unito, arriva oggi in Italia l’emittente fondata da Al Gore e Joel Hyatt.
Ci eravamo dati appuntamento all’8 maggio per l’avvio di Current Tv, la rivoluzionaria flusso-tv lanciata da Al Gore nel 2005 negli USA e poi esportata in Inghilterra e in Irlanda. “Voi siete la voce e con Current tv troverete la vera libertà di informazione”: con queste parole, un profetico Al Gore ha lanciato la nuova sfida al mercato italiano. L’ex quasi presidente degli Stati Uniti, premio Nobel per la Pace e premio Oscar per il suo documentario sul global warming (“An Inconvenient Truth”) ha scelto proprio l’Italia, probabilmente (lui lo lascia intendere), per le difficoltà in cui versa la nostra informazione: “Negli USA siamo al ventiseiesimo dibattito tra i candidati, voi non ne avete fatto nessuno”, sostiene. E come dargli torto? Nonostante la definizione di tv-dal-basso, di tv-fatta-dagli-spettatori, che smettono d’essere semplicemente spettatori per diventare dinamici collaboratori della redazione, i contenuti sono chiaramente filtrati dagli stessi utenti, che li voteranno sul web, e dai redattori. Nessun limite o censura, promettono gli organizzatori, ma a parte la selezione stessa, c’è il rispetto di standard qualitativi di un certo livello. Lo abbiamo visto ieri, niente video in stile YouTube, dove tutto è pubblicabile, ma il rispetto di standard qualitativi e tematici (ad esempio il tema-ambiente è assolutamente centrale) rende il palinsesto non certo una vetrina per improvvisati video-maker senza nulla da dire. Il progetto, finanziato per metà dalla pubblicità, sarà confezionato dagli stessi utenti, i cui pod (ossia i video brevi autoprodotti) costituiranno, almeno all’inizio, circa il 30% del palinsesto e potranno ricevere (i migliori) fino a 500 euro ciascuno. È partita anche in Italia, Current Tv e chissà se non porti una ventata di democrazia, almeno dal punto di vista televisivo. (G.M. per NL)