La crisi della raccolta pubblicitaria che sta investendo i quotidiani statunitensi sta facendo in modo che editori e direttori delle maggiori testate (seguite a ruota de quelle minori) si ingegnino per trovare gli escamotage più disparati per riportare un po’ d’acqua ai propri mulini arruginiti. La moda del momento è quella di ridurre il formato dei giornali, avvicinandoli a quello dei tabloid, in modo da garantire una maggiore comodità di lettura e, perché no, di avvicinare le dimensioni della pagine cartacee a quelle delle pagine web, il famigerato mostro a tre teste che sta tagliando in due il settore dell’editoria quotidiana statunitense. Dopo il Wall Street Journal, il Washington Post e il Los Angeles Times, è stata la volta del New York Times. Per il quotidiano newyorkese la già progettata riduzione del formato, prevista per la metà del 2008, è stata repentinamente anticipata a causa degli ultimi dati pervenuti, non certo incoraggianti, circa la raccolta pubblicitaria: -7,5% rispetto allo scorso anno e via di corsa verso il cambiamento. La riduzione di 3 cm porterà le pagine del Nyt ad un formato 12 pollici, ossia 32×56 cm: come un tabloid. Occorre ricordare, comunque, come questo piccolo accorgimento permetterà all’editore del quotidiano di risparmiare, nell’arco d’un anno, circa 10 milioni di dollari, l’equivalente di 7,25 milioni di euro. (Giuseppe Colucci per NL)