Ennesina agitazione in casa Mediaset, questa volta da parte dei giornalisti. L’Assemblea del Tg4 ha, infatti, proclamato uno sciopero per il prossimo 20 gennaio per protestare contro la decisione aziendale di chiudere l’edizione quotidiana delle ore 13.30.
Come spiega un comunicato dell’Assemblea “Sarà ampliata l’edizione delle 11.30 ma privando i telespettatori di un appuntamento tradizionale all’ora di pranzo che esiste fin dalla nascita del telegiornale. Un riassetto motivato dagli scarsi ascolti, che non sono certamente imputabili al lavoro dei giornalisti”. La decisione di protestare è motivata, inoltre, dalla scelta del Biscione di non confermare, nel palinsesto di quest’anno, Passwor*d, il settimanale di cronaca ed attualità diretto e condotto dal direttore Emilio Fede. Le nuove strategie aziendali, in realtà, appaiono come la goccia che fa traboccare il vaso. A preoccupare maggiormente i giornalisti del Tg4 è infatti l’imminente spostamento di gran parte dei componenti la redazione nella nascitura agenzia di informazione del gruppo del Biscione. “La scelta dell’azienda – si legge, infatti, nel comunicato – che comporta un impoverimento dell’offerta informativa del Tg4 e una radicale riorganizzazione del lavoro arriva a poche settimane dell’annuncio di un drastico ridimensionamento della testata con lo spostamento di 30-35 giornalisti ad un’agenzia giornalistica, per la cui definizione è in corso una delicata trattativa sindacale”. La nascita dell’Agenzia in questione, che prenderà il nome di News-Mediaset e che sarà diretta da Mario Giordano, era stata annunciata lo scorso mese, accompagnata già allora da numerose polemiche. Pensata con l’obiettivo di attuare una razionalizzazione aziendale ed una riduzione dei costi, mediante la realizzazione di servizi per tutte le testate del Gruppo, nonché allo scopo di porre le basi per la creazione di un canale “all news”, la nascitura struttura informativa si avvarrà del lavoro di giornalisti che verranno “sottratti”, appunto, alle redazioni del Tg4, di Studio Aperto e del TgCom, oltre che di corrispondenti regionali. Sulla composizione della futura Agenzia, che dovrebbe assorbire anche le sedi regionali dei tre Tg Mediaset, non si era mostrato preoccupato Emilio Fede il quale, come riportato sul sito della Fasipress, aveva dichiarato che “Non è previsto in alcun modo lo smantellamento del Tg4 che resta una realtà storica e prestigiosa dell’informazione di Mediaset, grazie all’impegno di molti dei suoi giornalisti. L’iniziativa, piuttosto servirà anche a rendere più produttiva quella parte della redazione che – finora – non aveva avuto modo di esprimersi. Il Tg4 resta con le sue edizioni del telegiornale, gli speciali di attualità, la diretta in prima serata di grandi avvenimenti. E resta, con quei giornalisti, che hanno reso possibile l’inizio dell’informazione diretta sulle reti Mediaset. Dalla guerra del Golfo in poi”. Con lo stesso atteggiamento ottimista Fede ha commentato sul “Corriere della Sera” la recente decisione aziendale sull’edizione delle 13.30, affermando che “(…) la scelta dell’azienda non è punitiva. Anzi, ci offre un’occasione in più. Alle 13,30 siamo sacrificati, in competizione con il Tg1, mentre l’edizione delle 11,30 è un flash di pochi minuti”. Di parere opposto i Comitati di redazione di Tg5, Studio Aperto, Sport Mediaset, Videonews e Tgcom, che, in un comunicato congiunto, hanno espresso piena solidarietà ai colleghi del Tg4 “giustamente preoccupati per il futuro della loro testata e delle loro professionalità". (D.A. per NL)