Come è ormai dato per certo, il prossimo futuro dell’era digitale sarà nell’universo mobile. I dispositivi portatili e le tecnologie di comunicazione senza fili già ci permettono di essere connessi alla rete praticamente ovunque e in qualsiasi situazione, anche durante i nostri spostamenti quotidiani o di lunga percorrenza.
La digitalizzazione e la connessione in rete dei mezzi di trasporto pubblici e privati (vedi le nuove tendenze del mercato automobilistico) è un processo che è appena iniziato ma in decisa crescita. C’è infatti chi è pronto a scommettere che i cittadini di domani saranno sempre più net addicted: avranno bisogno della rete non solo per lavorare e divertirsi, ma in ogni occasione della vita quotidiana. Ovviamente il tempo e la mente umana sono limitati, mentre la mole di informazioni e stimoli provenienti dal web è soverchiante. C’è chi si pone il problema di selezionare alla fonte, magari interpretando i bisogni degli utenti e proponendo solo ciò che si ritiene più interessante o autorevole a seconda delle esigenze personali e/o di marketing. Ma c’è anche chi cerca di sfruttare in modo più completo le capacità cognitive delle persone. Così, se finora la navigazione in rete è stata un’esperienza prevalentemente di tipo visivo, perché non cercare di spostare l’attenzione sull’universo dell’audio? Certo ci sono le webradio, ma perlopiù si tratta di mera trasposizione di contenuti radiofonici in un altro canale di trasmissione. Blogradio, invece, è un’applicazione software che di fatto converte contenuti nati per il web visuale (blog o altri siti informativi che si servono dei feed RSS) in clip audio che vengono trasmessi in streaming: una sorta di broadcasting personalizzato. E’ lo stesso utente infatti che può selezionare le fonti di suo interesse e chiederne la traduzione parlata per poterla ascoltare in qualunque momento tramite apposito programmino client installabile su PC o (cosa più importante) su dispositivo mobile intelligente: smartphone, Ipad e similari. Basata sull’ambiente Adobe Air, Blogradio è una delle prime e promettenti applicazioni dell’accoppiata tecnologica cloud+mobile, ovvero un’architettura di back-end dove risiedono le applicazioni pesanti (in questo caso i server che convertono i feed RSS in audio e li trasmettono in streaming) alla quale si collegano miriadi di piccoli e leggeri client, facili da usare, senza la necessità di scaricare alcunché. Ma, al di là degli aspetti tecnologici, appare interessante l’ennesima ibridazione comunicativa che la rete riesce a mettere in atto. Come ben sa chi si occupa di radiofonia, l’ascolto di un messaggio è qualcosa di ben diverso dalla "visione” dello stesso, anche se si tratta di un semplice testo scritto. E’ un cambio di prospettiva drastico nelle modalità di fruizione: intanto perché chi ascolta è libero di svolgere nel frattempo altre attività; poi perché entrano in gioco contesti diversi, non più vincolati a un tempo e a un luogo predefiniti. Questo tipo di comunicazione può richiedere meno concentrazione da parte del destinatario, ma in compenso può essere continua e pervasiva, entrando nell’universo quotidiano dell’ascoltatore assai più del video (anche se la proliferazione degli schermi che sta invadendo le nostre città potrebbe imporre una riflessione in proposito). Si aprono quindi nuove prospettive per chi informa (e magari fa pubblicità) tramite la rete: in primis quella di raggiungere di più e più facilmente i propri destinatari, realizzando la promessa di un contatto più ravvicinato e duraturo. D’altra parte non bisogna dimenticare che ogni medium impone l’uso di codici diversi, e la parola scritta spesso non è così adatta a diventare parlata. Se la cosa dovesse diffondersi, sarà compito dei blogger più accorti adattare il proprio linguaggio all’ennesima metamorfosi. (E.D. per NL)