L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 4/E del 15 febbraio 2010, dà nuovo impulso all’utilizzo delle misure cautelari adottabili per garantire la riscossione dei tributi evasi.
Oggi le misure cautelari, iscrizione di ipoteca ed esecuzione, mediante ufficiale giudiziario, del sequestro conservativo, sono esperibili non solo sulle sanzioni ma anche sui tributi. Inoltre è possibile ricorrere a questi strumenti anche quando il contribuente evita il contenzioso col fisco e definisce il rapporto tributario attraverso gli istituti di adesione ai contenuti del processo verbale di contestazione (PVC) o dell’invito al contraddittorio, che non prevedono la prestazione di garanzie. L’Agenzia delle Entrate può chiedere l’iscrizione dell’ipoteca sui beni del debitore e l’autorizzazione a procedere al sequestro conservativo anche a tutela dei crediti relativi alle imposte e agli interessi connessi ai processi verbali di constatazione. I presupposti per l’adozione delle misure cautelari sono l’esistenza di un atto di contestazione, di un provvedimento di irrogazione di sanzione, di un avviso di accertamento, di un processo verbale di constatazione o di un atto di recupero, ritualmente notificati e dai quali si evinca l’attendibilità e sostenibilità della pretesa tributaria.