Riceviamo dalla sen. Donatella Poretti
In Italia chiamando il 112, fin dal 1981, risponde sempre la centrale dei Carabinieri. E la cosa non e’ banale come sembra, perche’ dal 1991 il Consiglio europeo ha deciso per il numero 112 un diverso destino: quello di essere il numero d’emergenza unico europeo (NUE), per qualsiasi emergenza e in ogni Paese membro. La decisione trova piena applicazione in una direttiva europea del 2002 (1) ma. nonostante questo, in Italia, i cittadini come anche gli ospiti della nostra rinomata industria turistica, dovrebbero sapere al momento del bisogno se le proprie richieste urgenti d’aiuto, di assistenza, di intervento, vanno rivolte ai Carabinieri (112) piuttosto che alla Polizia (113), o alla Guardia di Finanza (117), al Corpo forestale (1515), al soccorso sanitario (118), ai Vigili del Fuoco (115), alla Guardia Costiera, ai telefoni della Polizia municipale di uno degli 8.101 Comuni italiani, o della Polizia provinciale di una delle 107 province.
L’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) fin dal 2001 ha denunciato la mancata attivazione in Italia del 112 unico europeo. Solo recentemente il Decreto del Ministro delle Comunicazioni del 22 gennaio 2008 ha stabilito l’unificazione di 112 e 113, attualmente serviti dalle Centrali Operative di Carabinieri e Polizia di Stato, che e’ in via di attuazione. Per tutti gli altri numeri, invece, niente ancora. Intanto, il 15 gennaio scorso, la settima sezione della Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per l’inadempimento della direttiva del 2002 sull’istituzione del NUE.
Per questi motivi, con il sen. Marco Perduca, abbiamo rivolto un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio, e ai Ministri dell’Interno, delle Politiche europee, e della Pubblica amministrazione e l’innovazione, per sapere se siano al corrente di questa mancanza e se si intenda disporre di un coordinamento piu’ efficace delle chiamate d’emergenza, prevedendo una semplificazione che faciliterebbe la vita ai cittadini, come a chi visita per turismo o altro il nostro Paese, e che ridurrebbe sensibilmente i costi di gestione.
Qui il testo dell’interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=452