Tempi di decisioni importanti in casa Rcs, con una serie di situazioni spinose da risolvere nel Consiglio d’Amministrazione presieduto da Antonio Perticone, a.d. di Rcs Mediagroup. Primo punto all’ordine del giorno, il sempre più probabile sbarco dell’azienda di via Solferino nel mercato spagnolo. Già perché, nonostante le smentite reiterate da entrambe le parti, si dovrebbe concludere l’accordo che prevede il passaggio alla società italiana dell’iberico Recoletos, gruppo editoriale proprietario del celebre quotidiano sportivo “Marca”, del giornale finanziario “Expansion”, del free press “Que”, nonché di una tv digitale e di una stazione radio “all sport news” (“Marca”, ndr). Valore totale dichiarato dell’operazione: 950 milioni di euro. Seconda questione delicata da risolvere: la gestione del comparto radiofonico, con l’oramai quasi certa conferimento di Play Radio in Finelco con relativo ingresso di Rcs nel capitale della holding di 105 e Rmc. Ultima e, forse, più spinosa problematica è quella relativa ai contratti dei giornalisti che collaborano saltuariamente con il “Corriere”: un piano di ristrutturazione dei costi avrebbe spinto i vertici del quotidiano a trasformare i contratti di collaborazione a compenso fisso annuo in contratti a compenso per singolo articolo. Molti hanno accettato il ridimensionamento (anche firme prestigiose), altri hanno deciso di traslocare altrove (come Geminello Alvi, passato a “Il Giornale”), taluni ancora sono in polemica accesa con il direttore del “Corriere”, Paolo Mieli, e con i vertici societari: una di questi è Barbara Palombelli, dichiaratasi molto perplessa per il trattamento riservatole. Intanto il titolo Rcs cala lievemente in borsa (ieri -1,11%), probabilmente in attesa delle risoluzioni definitive di queste spinose questioni. (L.B. per NL)