Qualora la norma venisse inserita nel codice deontologico l’Autorità valuterà l’attivazione dei suoi poteri istruttori. Segnalazione al ministro della Giustizia e al Consiglio Nazionale del Notariato. In Italia prezzi vistosamente più elevati per i servizi notarili necessari alla compravendita immobiliare. Al 10° posto su 16 Paesi europei in termini di qualità.
La norma definita dal Consiglio Nazionale del Notariato, che individua una soglia massima ai ricavi dei notai, se effettivamente adottata, potrebbe costituire un’intesa restrittiva della concorrenza, non proporzionata né giustificata dal perseguimento di un interesse generale quale la tutela della qualità delle prestazioni notarili.
Lo scrive l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in una lettera inviata al ministro della Giustizia Angelino Alfano e al Consiglio Nazionale del Notariato. L’Antitrust avverte che valuterà l’attivazione dei propri poteri istruttori se la previsione dovesse essere inserita nel codice deontologico notarile.
La norma, peraltro riproposta anche da numerose delibere adottate da alcuni Consigli Notarili Distrettuali, individua una soglia massima di onorari repertoriali, fissata per ciascun distretto sulla base del parametro del doppio della media repertoriale distrettuale dell’anno precedente: nei confronti dei notai che, guadagnando di più, dovessero sforare il tetto, sarebbero avviate procedure ispettive e di controllo, svolte anche da altri notai operanti nel medesimo distretto.
Secondo l’Autorità il meccanismo individuato potrebbe rappresentare una ripartizione dell’offerta dei servizi notarili tra i professionisti attivi nel medesimo distretto, a danno dei notai più efficienti. Le verifiche ispettive, effettuate dai colleghi concorrenti, servirebbero inoltre ad acquisire elementi economici dettagliati di estrema sensibilità sotto il profilo concorrenziale, quali i dati relativi alla clientela, ai prezzi ed agli onorari praticati in concreto.
Per l’Autorità, se si vuole garantire la qualità della prestazione, come affermato dal CNN, l’attività di controllo dovrà essere effettuata da soggetti terzi e presso quei notai che siano incorsi in specifiche e circostanziate contestazioni da parte dei loro clienti.
Nella segnalazione l’Autorità ricorda in proposito i risultati di uno studio svolto su incarico della Commissione Europea. Dall’analisi, realizzata dal Centre of European Law and Politics (ZERP) at Bremen University, (http://ec.europa.eu/comm/competition/sectors/professional_services/studies/studies.html) emerge che nei Paesi in cui, come in Italia, la regolazione è maggiormente restrittiva, i prezzi dei servizi notarili necessari al trasferimento delle proprietà immobiliari sono vistosamente più elevati, mentre non è stato riscontrato nei medesimi Paesi un più elevato livello nella qualità delle prestazioni offerte. L’Italia si posiziona peraltro al decimo posto, sui sedici Paesi esaminati, in termini di qualità del servizio.