Ha da poco superato la soglia dei seimila articoli, distribuiti su più di ventiseimila pagine, e non fa che far parlare di sé, dentro e fuori dalla Rete. Si tratta di Nonciclopedia.it, nata nel 2005 sul modello dell’Uncyclopedia inglese, col dichiarato obiettivo di «ridicolizzare la sorella sgorbia Wikipedia». Questa parodia della più nota enciclopedia on line, oramai punto di riferimento delle più varie curiosità e ricerche sul web, ne condivide la struttura, basata su Wikia, da cui deriva la possibilità di creare e modificare le voci da parte di chiunque. Anche il logo ricorda satiricamente quello di Wikipedia.it: un dito che schiaccia all’interno di un wc il simbolo di Wikipedia, appunto. Alcune sezioni presenti sono: il nonDizionario, sulla falsariga del Wikizionario, contenente voci brevi; le nonNews, sintetiche notizie satiriche; le nonCitazioni, parodia di Wikiquote, che raccoglie citazioni mai pronunciate; i Manuali di istruzioni umoristiche sugli argomenti più vari, dalle donne all’informatica, passando per il delinquere; i test, da quello per capire se si è un ornitorinco a quello per scoprire se si è una checca, tutti rigorosamente politically uncorrect; l’Horroscopo, per scoprire i «misteriosi misteri delle stelle». Se non si ha niente di preciso da cercare – d’altra parte Nonciclopedia.it si dichiara «priva di qualsivoglia contenuto» – si può provare a cliccare sulla voce ‘Una pagina a caso’, che riserva sempre qualche sorpresa ed un sorriso. È evidente che quelli di Nonciclopedia.it non hanno certo un gran concetto dell’enciclopedia e non mancano fenomeni di flame war tra i cosiddetti wikipediani e i nonciclopediani, che si accusano reciprocamente di arrecare disturbo. A causa delle posizioni tutt’altro che neutrali di Nonciclopedia.it, sono frequenti anche casi di edit war, specie per le voci che riguardano la cultura musicale. Ma tutto questo, nel bene e nel male, fa parte della libertà del Web. Quel che appare meno apprezzabile è il fatto che le voci (s)cadano facilmente dal comico al volgare, dal satirico al politicamente scorretto, a danno di quelle pagine esilaranti che pur sono presenti. Insomma, divertente e riuscita l’idea di dissacrare satiricamente il sapere enciclopedico, probabilmente superflue le frequenti parolacce e gratuiti certi attacchi privi di humor. (Mara Clemente per NL)