Basta beauty contest, basta regali in tempi di austerity. Il governo Monti, messo alle strette, ha stabilito l’ovvio: i diritti d’uso delle frequenze si pagano, sempre e comunque.
Così, ora, se Mediaset, RAI, Telecom Italia, ecc. vorranno nuovi mux nazionali, dovranno mettere mano al portafoglio, alzando la manina all’asta che sostituirà la pasticciata gara non competitiva nell’assegnazione del dividendo interno. Una vergogna, quella dell’attribuzione gratuita di multiplexer nazionali ai soliti noti, denunciata per primo da questo periodico, che negli ultimi anni ha incessantemente martellato su di essa. Ora vedremo se, come dice il Cavaliere, l’asta andrà deserta e, soprattutto, se Mediaset non vi parteciperà. Permetteteci – ancora una volta – di dubitare di entrambe le cose.