Roma – Si chiama David Rock, ha 26 anni, e il suo crimine è aver linkato delle pagine web sul suo sito. Adesso deve vedersela con le major, con le organizzazioni che combattono la pirateria audiovisiva e, naturalmente, con la polizia.
La notizia del giorno è che l’hanno rilasciato, senza che le accuse a suo carico siano state formalizzate. E adesso David parla con la stampa e spiega: “Era solo un hobby”. Non aveva idea che i suoi link potessero causare “650 milioni di euro all’anno di mancati guadagni” per le major. Le sue intenzioni erano buone: “Se avessi saputo di commettere un crimine non l’avrei mai fatto”.
Resta da chiarire se effettivamente linkare una pagina web sia un reato. Secondo Roger Maries, capo di Gloucestershire Trading Standards, gli utenti di TvLinks evadevano il pagamento di “potenziali diritti di licenza, dell’abbonamento a servizi digitali” e persino “del costo del biglietto del cinema”. Ma David non è d’accordo con lui: “Ho studiato la legge e non riesco a capire cosa abbia fatto di male”.
I netizen che sono d’accordo con David, e che sostengono il diritto di link, hanno già avviato una petizione online. (L.A.)