Nell’ultimo trimestre, in 26 dei 28 principali mercati mondiali le speranze di una piena ripresa economica sono accelerate.
L’indice di fiducia dei consumatori mondiali infatti è salito da 77 a 82 punti secondo i risultati della consumer confidence survey, la ricerca trimestrale condotta da Nielsen a fine giugno. Inoltre, è calata la percentuale dei consumatori che pensano che il proprio Paese sia in recessione: dal 77% di aprile all’attuale 71%.
L’indice di fiducia dei consumatori mondiali infatti è salito da 77 a 82 punti secondo i risultati della consumer confidence survey, la ricerca trimestrale condotta da Nielsen a fine giugno. Inoltre, è calata la percentuale dei consumatori che pensano che il proprio Paese sia in recessione: dal 77% di aprile all’attuale 71%.
Illustra l’istituto di ricerca che "I mercati asiatici e quelli dei paesi del BRIC hanno segnato il maggior incremento dell’indice di fiducia negli ultimi tre mesi. La fiducia dei consumatori in India è aumentata di 13 punti e di 9 in Giappone, Corea, Hong Kong e Indonesia. Negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda invece è rimasta stabile. In Europa è l’Italia insieme alla Gran Bretagna a segnare il maggior incremento nell’indice di fiducia che passa dai 70 punti di aprile ai 77 di giugno. “Per quanto riguarda il nostro Paese” ha dichiarato Stefano Galli, Amministratore Delegato di Nielsen Italia, “il dato di giugno segna una inversione di tendenza del clima di fiducia che torna a posizionarsi sui livelli della fine del 2007. Nel 2008 e agli inizi del 2009 infatti, l’indice ha segnato una graduale diminuzione che l’ha portato a 70 punti ad aprile 2009. I risultati dell’indagine confermano che i cittadini italiani stanno reagendo alla crisi e guardano al futuro con maggiore fiducia. La prima grande preoccupazione per gli italiani rimane la sicurezza del posto di lavoro che, pur con un lieve miglioramento rispetto ai dati di aprile si posiziona al 20%. Preoccupa meno invece la spesa per i prodotti di consumo che acquistiamo tutti i giorni al supermercato anche considerando che i prezzi medi a giugno sono scesi dello 0,2%.” “L’incremento di 7 punti nell’indice di fiducia” ha continuato Galli “è anche legato ai messaggi più rassicuranti e alle decisioni prese a supporto delle famiglie e delle imprese da parte del governo nell’ultimo periodo e alla forte caduta della pressione mediatica sul tema della crisi. A questo riguardo i buzz online, le discussioni in rete contenti la parola “recessione” sono infatti diminuiti del 35% come dimostrano i dati Nielsen”.