“Se anche le emittenti generaliste si stanno targettizzando, allora vuol dire che il futuro per i brand è nella nicchia, nel buon posizionamento e nella reputazione”.
Con queste parole, Domenico Ioppolo, presidente della concessionaria pubblicità di Class Editori (gruppo presieduto da Paolo Panerai, foto) ha sottolineato, nell’ambito della convention aziendale tenutasi a Milano la scorsa settimana, il percorso e la direzione intrapresi da Class in ambito editoriale e pubblicitario. Puntare sulla quantità è una strategia che, oramai, nel mondo multimediale spezzettato che stiamo vivendo oggi, non paga più. Questo Class lo aveva intuito già da parecchi anni e, nonostante alla fine della fiera raggiunga un bacino d’utenza vastissimo (i dati parlano di 9 milioni di italiani, considerando anche coloro che viaggiano nelle metropolitane e che transitano negli aeroporti, dato che Class è l’editore di entrambi i canali tv all news fruibili in questi ambienti), il posizionamento di tutti i suoi media, quotidiani e periodici cartacei, tv, radio e web, è sempre stato ben indirizzato su una fascia di popolazione giovane, facoltosa e istruita, che vive prevalentemente in grandi centri urbani e ha una professione correlata con il mondo degli affari o del lusso, della moda e del lifestyle. È grazie a questa comunione di intenti che l’editore Class e i suo i media possono permettersi oggi di remare tutti nella stessa direzione, anche per quanto riguarda il mercato inserzionistico. Un sistema pubblicitario interconnesso e integrato, quindi: è questa la strategia di Class Editori, che punta direttamente alla propria “nicchia”, “laddove il termine nicchia non è restrittivo – ha spiegato ancora Ioppolo – , ma indica dei contatti selezionati verso un pubblico di qualità, col quale i marchi possono instaurare un rapporto di affinità, perché sono proprio quei consumatori maggiormente disposti a recepire il messaggio pubblicitario”. Per il 2012, quindi, l’obiettivo aziendale è rendere sempre più integrata la pubblicità su tutte le piattaforme, di cercare convergenze tra i pubblici, con un occhio rivolto al mercato dei tablet e degli smartphone e l’altro verso l’estero, soprattutto in Cina. (G.C. per NL)