NEWSLINET.IT: Newsletter n. 823 del 22/10/2015

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Finalmente anche la raccolta pubblicitaria televisiva inverte il segno e si allinea al trend positivo registrato dalla radio ormai da un anno a questa parte.
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A seguito dello stop rilevazioni Auditel per la bellezza di 15 giorni, quella che era l’abitudine, il trafiletto che ritrovavamo puntualmente nel giornale, l’evento più che atteso in termini di raccolta pubblicitaria televisiva, ha subito l’inevitabile inversione di marcia: l’uso consolidato da decenni (Auditel sforna dati dal lontano 1987) è stato soppiantato dal silenzio, dall’incertezza.
 
Sono passati solo pochi giorni dall’oscuramento dei dati Auditel, e nel silenzio delle rilevazioni tutto tace. O quasi. Con la sicurezza di Auditel, in pochi hanno fatto veramente caso allo Smart Panel Sky, il sistema di rilevazione ascolti che misura l’audience di tutti i canali della piattaforma Sky su un campione di 10mila famiglie abbonate.
“Per gli italiani l’Auditel rappresenta da sempre una sorta di mistero della fede della televisione italiana: su quel sistema si reggono dagli anni Ottanta i palinsesti delle reti pubbliche e private e, soprattutto, gli introiti pubblicitari.” (l’Unità).

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Mancano solo due giorni allo sbarco ufficiale di Netflix. E mentre recentemente si ravvisa un notevole interesse per il mercato dello streaming online a pagamento e per il suo potenziale, da ogni dove serpeggiano ipotesi in bilico tra effettività e chimere: l’arrivo in Italia della famosissima piattaforma Usa, se preoccupa alcuni, alletta altri.
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Numerose le novità che ribollono nel calderone della Legge di Stabilità 2016, definizione "rinnovata" della classica Manovra Finanziaria (quella 2016 è l’ultima, dal 2017 diverrà parte integrante della Legge di Bilancio).
Sulle vicende di Europa 7, rete nazionale comparsa dal nulla nel 1999, quando ottenne il titolo concessorio – caso unico in Italia – in assenza di frequenze su cui trasmettere (non essendo figlia del censimento del 1990), ci siamo a lunghi dibattuti su queste pagine.
A partire dal 2016 il canone RAI sarà associato alla bolletta elettrica e riferito a tutti gli apparecchi adatti a ricevere il segnale con un importo di 100 euro e sanzioni pari a cinque volte tanto per gli evasori.
Il 26 marzo 1927 si firmava una convenzione “tra la Repubblica di San Marino ed il Regno d’Italia per la costruzione e l’esercizio di una ferrovia elettrica San Marino – Rimini e per l’impianto e l’esercizio di una stazione radio telefonica nel territorio di questa Repubblica”.
Riunione, oggi pomeriggio a Palazzo di Città, sul recente pronunciamento del Tar del Lazio in merito al ricorso della società Rai e Rai way contro da Delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Dopo lo scandalo Auditel è finalmente intervenuta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: in una nota del 16 ottobre si legge che “la Commissione, nella riunione odierna, ha deciso di procedere nell’attività istruttoria già avviata con la comunicazione inviata ad Auditel lo scorso 9 ottobre, al fine di valutare le iniziative che la stessa società di rilevazione intende assumere al riguardo.”
Sembra inarrestabile l’infausto destino che si è abbattuto su Agon, quasi una spada di Damocle difficile da allontanare, in un’escalation di denunce, scandali e defezioni.
A dimostrare che l’operazione Radio Zeta L’Italiana, emittente in start-up che orbita nel gruppo RTL 102,5, ha colto tutti di sopresa, vi è un comunicato odierno della concessionaria PRS, che commercializza gli spazi nazionali delle attuali Radio Zeta e Lattemiele, emittenti le cui consistenze impiantistiche confluiranno nel nuovo progetto (in verità Lattemiele proseguirà l’attività con diffusione diretta su alcuni impianti e con rapporti di syndication o franchinsing).
(segue da articolo precedente) Continuando la lettura degli articoli del Capo III del Titolo III della legge sul diritto d’autore, si incontra l’art.161 che prevede, al primo comma, la possibilità per l’Autorità giudiziaria di ordinare la descrizione, l’accertamento, la perizia o il sequestro di quanto possa essere ritenuto costituire violazione del diritto di autore, come pure la possibilità di ricorrere ai procedimenti di istruzione preventiva.
La Tv della Metropolitana di Class Editori estende la sua presenza dalle banchine ai convogli della Metro di Roma. I passeggeri usufruiscono ora dei contenuti del network non solo mediante gli schermi presenti nella banchine di attesa delle stazioni, ma anche su quelli installati nei convogli.
Sarà una radio nazionale (sulla base di una delle due concessioni sul mercato)? Saranno una o più superstation (nei limiti dei 15 mln di abitanti)? Sarà una syndication (coi pesanti vincoli del caso)? Sarà un franchising?
"Una smentita è una notizia data due volte" (G. Andreotti). Successivamente alla pubblicazione dello svarione in cui era incorsa la trasmissione Report di Raitre, che aveva denunciato la presenza di impianti radiotelevisivi abusivi "a scrocco" su una torre storica di Verona (Massimiliana) di proprietà del demanio, "dimenticandosi" che tra questi ve ne era anche uno della RAI, è stata presentata da quattro parlamentari di Fare un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.
Agon Channel Italia (LCN 33 DTT), attraverso un comunicato letto in video dal direttore delle news Giancarlo Padovan e trasmesso da giorni più volte a rullo continuo, puntualizza sulla difficile situazione creatasi per la rete da parte del governo di Tirana.
Come annunciato nei giorni scorsi su queste pagine, sono in corso grandi manovre nell’etere radiofonico italiano che, dopo un lungo periodo di stasi coincidente con la crisi economica, ha mostrato un vivacismo intenso negli ultimi tempi, in particolare a seguito della ripresa del mercato pubblicitario e, soprattutto, di importanti avvicendamenti societari in player di primo livello, che stanno generando contromisure a cascata dai concorrenti.
Gli strumenti normativi che l’ordinamento italiano ed europeo hanno adottato per arginare e superare il difficile passaggio di crisi – le fiscal rules – costituiscono un apparato regolativo teso a porre sotto efficace tutela le finanze pubbliche.
Interessante decisione del Tribunale ordinario di Udine che conferma l’orientamento dottrinale maggioritario: una modifica non autorizzata ad un impianto di radiodiffusione sonora non configura sic et simpliciter l’irrogazione di una sanzione ex art. 98 c. 3 D. Lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche), quale rinvio ex art. 52 c. 1 D. Lgs. 177/2005 (Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici).

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