Le strategie economiche dell’impero editoriale di News Corp. non riguarderanno solo le testate giornalistiche online. A garantirlo è lo stesso Rupert Murdoch che, secondo quanto riportato in data odierna dal Guardian online, avrebbe cominciato a ragionare sulle rendite derivanti dalla pubblicità sulla sua web tv Hulu.com.
Il quotidiano britannico spiega che il valore delle inserzioni sul web è ancora di molto inferiore a quello raggiunto dalla tv tradizionale. E considerando che Hulu.com è attivo (esclusivamente negli Usa; foto) dal 2007, le preoccupazione del magnate australiano è da considerare più che legittima. Come risolvere la questione? Probabilmente rendendo a pagamento alcuni contenuti tra i tanti proposti dalla web tv. Esattamente come News Corp. ha intenzione di fare per gran parte dei propri quotidiani telematici. Nel caso specifico di Hulu.com – dunque una joint venture tra i giganti della televisione statunitense NBC, Fox e Disney – l’operazione potrebbe risultare più semplice del previsto. Questo perché il portale web di Murdoch trasmette di fatto tutte le serie televisive note al grande pubblico, contemporaneamente in onda anche sulla tv tradizionale (tra cui i più popolari Dr. House, The Simpson, Family Guy, Lost, ecc.). Inoltre, la stazionarietà degli introiti pubblicitari su internet non avrà come unica conseguenza la progettazione di contenuti premium per i “web-spettatori” (nuove serie tv, episodi speciali, prime tv, ecc.), ma renderà remote altre interessanti operazioni commerciali, auspicate da Murdoch in passato, quale, per esempio, il lancio della versione inglese di Hulu.com. Infatti, la scarsa quantità di proventi pubblicitari avrebbe scoraggiato i vertici di News Corp. nel muovere il “passo britannico”. Anche perché, dall’altra parte dell’oceano, il servizio analogo offerto dalla BBC (BBC iPlayer) – peraltro gratuito – è ormai un concorrente troppo difficile da spodestare. E l’offerta, in questo senso, si starebbe ampliando con Channel 4, emittente che avrebbe concluso un accordo con YouTube per la riproduzione di contenuti nel noto portale di video user-generated. Insomma, per Murdoch la soluzione, qui come nei quotidiani online del gruppo, rimane ancora quella di un solido “paywall”, dietro il quale potranno rimanere solo gli utenti che sottoscriveranno un abbonamento con Hulu.com. Verrebbe da dire “stay tuned”, ma non è dato sapere quando Hulu.com sbarcherà in Italia. (Marco Menoncello per NL)