Il 5G è a tutti gli effetti una tecnologia avveniristica: in gran parte dei paesi dove si è sviluppata la pandemia partirà solo nel 2022, ma è già stata elevata come causa del Covid19.
I Sopravvissuti
Nei giorni in cui si è diffusa l’ennesima sciocchezza a riguardo dell’origine del Covid19, che questa volta non sarebbe sfuggito di mano ai soliti inetti militari del solito laboratorio della solita Cina (peraltro con poca fantasia, visto che già tale ipotesi l’aveva spoilerata con 50 anni di anticipo la fiction tv inglese I Sopravvissuti, mentre il film omonimo con Charlton Heston fissava la data dell’apocalisse al 2022), Agcom dà una buona notizia sulla disinformazione.
Peso dell’informazione autorevole limita incidenza fake news
Considerando il totale delle notizie sul coronavirus divulgate online, l’incidenza della disinformazione è prossima al 5%, con un andamento in diminuzione per effetto della crescita più sostenuta della componente informativa.
30% fake riguardano Covid19
Dal 21/02 al 22/03/2020, il 38% delle notizie pubblicate nel giorno medio dalle fonti di disinformazione ha riguardato l’epidemia (il 46% nelle ultime due settimane).
Nello specifico, a marzo, un sito di disinformazione ha pubblicato mediamente 4 nuovi articoli al giorno inerenti al coronavirus e, dal 9 al 22 marzo, il 36% di tutti i post/tweet delle fonti di disinformazione ha avuto ad oggetto il Covid19 (28 punti percentuali in più rispetto alla fine di gennaio).
Agcom avvia edizione speciale dell’Osservatorio sulla disinformazione online
Tuttavia, come detto, l’informazione autorevole si è a sua volta concentrata sul Coronavirus al punto da aver offuscato in parte la componente disinformativa.
Ne dà conto il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ha avviato la realizzazione di un’edizione speciale dell’Osservatorio sulla disinformazione online dedicata al tema del Coronavirus.
Trend crescente info e disinfo Covid19
Il primo numero dello Speciale Coronavirus, disponibile sul sito web dell’Autorità, è incentrato sul volume di notizie generato dalle fonti di informazione e di disinformazione sul Covid19. Le analisi condotte a un mese dall’inizio dell’emergenza medico-sanitaria in Italia rivelano un trend via via crescente di informazione e disinformazione prodotta sul Coronavirus.
Task force Agcom
I numeri dell’edizione speciale dell’Osservatorio si inseriscono tra le attività del Tavolo Piattaforme digitali e Big data – Emergenza Covid19, istituito dall’Autorità per contribuire, tra l’altro, al contrasto della disinformazione online sulle tematiche legate al coronavirus. A tale riguardo il Consiglio ha avviato anche una task force di data science sul tema della disinformazione online, coinvolgendo prestigiosi centri di ricerca e istituzioni accademiche, tra cui il Pietro Gravino (SONY Computer Science Lab di Parigi), Vittorio Loreto (Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “La Sapienza” e SONY Computer Science Lab di Parigi), Luciano Pietronero (Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “La Sapienza” e Istituto Enrico Fermi di Roma), Walter Quattrociocchi e Fabiana Zollo (Università Ca’ Foscari di Venezia), Antonio Scala e Emanuele Brugnoli (Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Misurare effetti sociali ed economici prodotti dalle notizie (vere e false)
L’obiettivo è svolgere analisi e ricerche avanzate sul fenomeno della disinformazione e sugli effetti sociali ed economici prodotti dalle informazioni, vere e false, sul virus e la sua diffusione. (E.G. per NL)