Incredibile ma vero: la tecnica del copia-incolla esiste anche nelle grandi redazioni internazionali. E al pari di quelle piccole, provoca danni effettivamente irreparabili, soprattutto per i giornalisti colti con le “mani nella marmellata”.
È stato annunciato ieri che il giornalista economico Zachery Kouwe è stato costretto a dimettersi dai vertici del New York Times, dopo aver accertato che copiava intere frasi dal Wall Street Journal di Rupert Murdoch. Kouwe, al Times dal 2008, aveva precedentemente collaborato con il New York Post (anch’esso edito da Murdoch), ma senza creare problemi di sorta (almeno, così pare). Quanto invece al rapporto lavorativo con il Times, sarebbe stato rovinato da pubblicazioni e contributi composti da frasi arbitrariamente copiate dal Wsj o dall’agenzia Reuters, senza citarne le fonti, vicenda che è stata presto denunciata direttamente da Robert Thomson, attuale direttore del Wsj. Non è la prima volta che accade qualcosa di simile al NYTimes: circa sette anni fa fu costretto a dimettersi anche il cronista afro-americano Jayson Blair, reo di aver completamente inventato alcuni dei suoi contributi migliori. (Marco Menoncello per NL)