New Journalism, teorie e tecniche del giornalismo multimediale

Marco Pratellesi, in un libro scorrevole, offre spunti di riflessione per comprendere la nascita e la presenza di internet, nuovo protagonista nel sistema dei media


Quando quel lontano sabato 17 gennaio 1998, la redazione di Drudge Report diffuse la scottante e-mail sulla presunta relazione sessuale tra il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e la sua ex stagista Monica Lewinsky, le potenzialità dell’informazione online divennero tanto evidenti da fissare una data per una rivoluzione comunicativa senza precedenti. E furono episodi come quello appena citato che indussero prima la stampa internazionale, poi quella locale, a ricercare e fondare la propria dimensione sul web. La necessità di duplicare il proprio bacino di lettori sfruttando le potenzialità di internet divenne presto una questione collettiva (Unione Sarda e Il Manifesto sono da annoverare tra pionieri del supporto telematico in Italia; solo più tardi arrivarono Corriere.it e Repubblica.it, attualmente più “cliccati” di qualunque altro quotidiano). Finché la febbre del’informazione online non divenne di effettivo dominio pubblico, facendo nascere nuove figure, più o meno professionali, che ancora oggi necessitano di un’attenta classificazione per non inquinare la natura delle fonti (si parla naturalmente di blogger e citizen journalism, le cui elaborazioni si sono a volte dimostrate fittizie, sebbene pubblicate – comunque erroneamente – da testate di fama internazionale). A quanto detto finora si aggiunga che in internet scrittura e metodi di pubblicazione hanno cambiato i tempi in modo radicale. La stessa agenda tipica delle informazioni divulgate attraverso i tradizionali telegiornali ha subito modifiche sensazionali, dovendo correre in continuazione alla ricerca dell’ultimo scoop nella rete. Inoltre la comunicazione con il lettore, intesa come vero e proprio feedback dell’utente, si è imposta tanto da creare fenomeni autonomi nati sul web e migrati solo più tardi sulla carta stampata: proprio quando si pensava che il rapporto giornale-internet non potesse essere ribaltato, gli internauti hanno fondato community tanto movimentate da meritarsi il consenso dei più noti quotidiani nazionali (prima tra tutti la rubrica Italians di Beppe Severgnini, che ottenne tanto successo da stabilire una connessione di italiani in tutto il mondo e farsi spazio anche tra le notizie cartacee). Sono questi alcuni dei contributi alla più vasta riflessione su come capire e sfruttare i nuovi media per fare buon giornalismo, raccolti e discussi da Marco Pratellesi nel volume New Journalism, teorie e tecniche del giornalismo multimediale. Secondo Pratellesi – che, tra le altre cose, lanciò i giornali online del gruppo Riffeser Monti (La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, attualmente noti come Quotidiano.net) – è importante focalizzare le nuove regole del giornalismo multimediale, partendo dal presupposto che le trasformazioni tuttora in atto abbiano davvero aperto la strada ad una nuova forma di giornalismo. Il volume New Journalism di Marco Pratellesi è edito da Bruno Mondadori editore, collana Campus (pagg. 235, € 18,00). (Marco Menoncello per NL)

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