Nella sfida incrociata Raiuno – Canale5, Vespa e Riotta battono Mentana e Mimun

Il restyling del Tg1 regala la vittoria nello scontro diretto ma non convince fino in fondo, la mossa-Prodi si dimostra vincente nel primo Porta a Porta-Matrix della stagione


Finisce l’estate, tornano le sfide a colpi di audience e di informazione. Che, poi, riflettendoci bene non varia in maniera sostanziale tra le ammiraglie rappresentanti dei due poli televisivi. Lunedì è stato il giorno della verità: prima volta in contemporanea, in questa stagione, per Porta a Porta e Matrix, nonché lancio del nuovo Tg1 dopo il lifting e conseguente scontro con il Tg5 di Mimun. Ma partiamo con ordine.
Vespa ha avuto la meglio nel raffronto in seconda serata, sfoderando l’asso nella manica: il premier Prodi, fresco di presa in giro da parte di Grillo (“valium”), che farfuglia le solite rassicurazioni sui temi più scottanti del momento. Niente di più scontato. Mentana, che ha dovuto accettare il 17% di share contro il 20% di Vespa, dall’altra parte ha schierato il magistrato inquisitore della stampa italiana dopo gli articoli sul giallo di Garlasco. Niente da fare, comunque, troppo inviperiti gli italiani con il povero Prodi per perdersi l’occasione di vederlo in difficoltà nel salotto di Vespa. Passando al capitolo-tg, Riotta ha lanciato la sua nuova creatura, mandando in pensione il classico mondo che gira accompagnato dalla sigla iniziale (ci mancherà…) e presentando uno studio le cui fattezze riportano, in un certo senso, ai tg anglo-americani (citare la Cnn, come ha fatto il direttore, ex numero due di Paolo Mieli al “Corriere”, pare ancora piuttosto blasfemo). Bene il nuovo ruolo del conduttore-giornalista e non più solo mezzobusto e la presenza più regolare di ospiti in studio; meno bene il mancato rinnovamento, che invece ci si aspettava, nel campo dei contenuti. Il nuovo Tg1 ha vinto la sfida con il Tg5 del figliol prodigo Mimun, anche se, a fronte del traino straordinario de “L’Eredità” (+14% a inizio tg), ha chiuso con un risicato +5% (33% contro 28%) di share, a testimonianza che le novità riguardavano quasi esclusivamente la veste grafica. Mimun, dal canto suo, avendo intenzione di rinunciare a partire già sconfitto e ricordando i fasti del Tg5 targato Mentana (del cui staff lui era parte integrante), annuncia un restyling anche per quanto riguarda il notiziario da lui diretto, con tanto di turnover nelle file dei conduttori. Arriveranno a breve Elena Guarnirei e Monica Gasparini da Studio Aperto, nonché Simona Branchetti da Sky Tg24. Anche Riotta, comunque, vuole ringiovanire la sua rosa e sta per assoldare Natalia Augias (figlia del giornalista Corrado), Simona Sala, dei Servizi Parlamentari e dell’entourage di Sircana, e Alberto Matano, vicino a Casini e all’Udc. Alla faccia del no dei politici alla “lottizzazione” delle cariche in Rai. (Giuseppe Colucci per NL)

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