Tra le prime considerazioni ci sono quelle provenienti dall’Adiconsum della sede di Cagliari che ha fatto sapere in una nota che, nei giorni successivi allo spegnimento del segnale analogico, sono stati registrati, oltre che prevedibili problemi di istallazione dei decoder e una sostanziale onerosità dell’adeguamento degli impianti per le famiglie passate al digitale terrestre, anche l’interruzione del servizio pubblico per coloro che hanno scelto il satellite. Infatti, molti programmi di Rai Due, che, assieme a Rete Quattro, è stata rimossa dal segnale analogico, vengono criptati sul sistema satellitare, impedendone la visione a quanti hanno scelto di utilizzare questo ultimo. Mentre l’Adiconsum invita le istituzioni ad una maggiore accortezza nell’attuale fase di cambiamento, il presidente di Mediaset spa, Fedele Confalonieri, a margine dell’audizione in Senato sul disegno di legge delega sui diritti televisivi del calcio, ha spiegato che le frequenze Mediaset liberate nell’area di Cagliari saranno destinate alla sperimentazione delle trasmissioni in alta definizione. La stessa prassi riguarderà i prossimi switch off territoriali, come quello della Valle d’Aosta. L’abbandono dell’analogico della Sardegna anticipa di qualche mese quello definitivo, previsto per il primo marzo del 2008 per gli abitanti dell’isola e per il primo ottobre dello stesso anno per l’altra regione pilota, la Valle d’Aosta. Soltanto nel novembre del 2012 si avrà il definitivo passaggio dell’intera penisola al DTT. Per la stessa data passeranno al tutto digitale anche altri paesi, tra i quali la Gran Bretagna, dove venticinquemila famiglie dell’area di Whitehaven si stanno preparando a sperimentare l’addio all’analogico previsto per il prossimo diciassette ottobre. (Mara Clemente per NL)