Rispetto al Natale 2006 aumenta l’acquisto di prodotti tecnologici (+0,5%) e alimentari (+0,4%); in calo libri (-0,6%) e abbigliamento, calzature e pelletteria (-0,1%). Aumentano le spese fisse, (affitti, mutui, bollette, ecc.) dove la quota sul totale dei consumi è passata, dal ’70 ad oggi, dal 20% al 28%. Saranno 750 gli euro per la spesa media aggiuntiva di una famiglia, per effetto della “tredicesima”. Quasi 18 miliardi l'”effetto Natale”, ovvero i maggiori consumi per spese natalizie effettuate, nel mese di Dicembre, presso negozi, grandi superfici distributive e centri commerciali. Dal 1970 ad oggi la quota delle cosiddette “spese obbligate”, sul totale dei consumi è cresciuta dal 20,4% al 28,1% del 2007, mentre i consumi liberi, corrispondenti ai beni commercializzabili in senso stretto, hanno subito una contrazione, ormai strutturale, che ne ha ridotto l’incidenza sul totale della spesa, passando dal 59% del 1970 al 41,7% del 2007. A Natale, per oltre tre quarti delle famiglie italiane, le “tredicesime” al lordo del carico fiscale, ammonteranno a circa 51 miliardi di euro (il 2,9% in più del 2006). Di questo ammontare complessivo, alleggerito dalle tasse, solo una piccola parte, e cioè circa 13,8 miliardi, verranno spesi in acquisti presso la rete della distribuzione commerciale, cifra pressoché pari a quella del 2006. In pratica, ai circa 13,8 miliardi di euro che si prevede verranno spesi da famiglie di dirigenti, impiegati, operai e pensionati, si devono aggiungere altri 4,1 miliardi circa per famiglie di lavoratori autonomi e professionisti. Assisteremo perciò ad un “effetto Natale” in tono minore, non dissimile dall’anno passato. Dei quasi 51 miliardi di euro erogati sotto forma di “tredicesima” nel 2007 circa 11,8 miliardi, saranno accantonati. I circa 24,7 miliardi rimanenti, verranno divisi tra spese per acquisti presso i negozi (14 miliardi), viaggi, vacanze e cenoni fuori casa (intorno ai 3,4 miliardi) e, per fronteggiare spese una tantum di varia natura, tra cui ricordiamo: il pagamento della tassa di proprietà sui veicoli, il canone radio-TV e altre forme di imprevisti (circa 7,5 miliardi). Gli acquisti riguarderanno per oltre il 40% prodotti alimentari, con un aumento rispetto al 2006, mentre meno del 13% sarà assorbito da articoli di abbigliamento, calzature e pelletteria.
Il restante 46% sarà diviso tra articoli di arredamento, prodotti di profumeria, libri e abbonamenti a riviste, giochi e giocattoli, e così via. Sempre graditi i classici pacchi alimentari, in particolare quelli contenenti prodotti agroalimentari locali. I tipici prodotti natalizi, invece, saranno in calo, poichè venduti per oltre il 90% in offerta promozionale. Le novità informatiche, l’hardware telefonico e gli elettrodomestici saranno molto richiesti, sia per l’esistenza di un’ampia scelta di articoli, a prezzi sempre più convenienti, che come motivo di acquisto personale o per la propria famiglia. La scelta cadrà su cellulari Umts, console per videogiochi di ultima generazione, apparecchi fotografici, lettori mp3, ipod, navigatori satellitari e tv a schermo piatto. Nel settore dei grandi elettrodomestici si venderanno prodotti di medio/basso valore . Fra i piccoli elettrodomestici sarà la volta di rasoi, macchine per il caffè, apparecchi per la cottura dei cibi, tutti sotto i 50 euro. Tra i capi di abbigliamento e accessori, avremo pullover, sciarpe, cravatte, cinte, guanti, portafogli. In tema di viaggi grande richiesta per i mari esotici dei Caraibi (Cuba e Messico), delle Maldive e, per la media distanza, le coste del Mar Rosso. Stabile la montagna italiana, forse più desiderata a fine di gennaio, mentre in aumento quella d’oltralpe (Austria e Svizzera). Nella media le capitali europee (Parigi, Madrid e Londra), ma quest’anno potrebbe registrarsi un boom per New York sulla scia dell’attuale cambio favorevole euro/dollaro. (Paolo Masneri per NL)