Il Web in favore di Carlo Ruta. Nasce Vocilibere, dalla denuncia per “stampa clandestina” di un sito antimafia alla voglia di continuare a fare informazione in rete. Carlo Ruta ha subito un processo per non avere registrato come testata giornalistica il sito di documentazione storica e sociale www.accadeinsicilia.net , un blog antimafia aggiornato a cadenze non regolari. La non regolarità degli aggiornamenti era stata comprovata anche dalla polizia postale di Catania.
L’esito, dell’8 maggio 2008, è stato comunque una condanna penale per “stampa clandestina” e una multa pecuniaria di 150 Euro. La risposta telematica in favore di Carlo Ruta non si è fatta attendere. Amici e colleghi giornalisti, con il supporto in rete offerto dall’associazione Peacelink e la collaborazione tecnica del portale Giornalismi.info, hanno dato vita a www.giornalismi.info/vocilibere , uno spazio online per informare su quanto accaduto e sulle reazioni successive. Nella sezione “articoli e documenti” si possono consultare i documenti del processo, ma anche le interrogazioni parlamentari in merito, presentate alla fine di giugno dal deputato Giuseppe Giulietti e dal senatore Vincenzo Maria Vita. “Tale sentenza, unica in Italia e in tutta Europa, – segnalano i due onorevoli – sta creando allarme nell’opinione pubblica nazionale e in particolare nel mondo della comunicazione, per gli effetti devastanti che potrà avere sul terreno dei diritti di critica e delle libertà riconosciute nel nostro paese, tenuto conto che, secondo la logica prevalsa, la quasi totalità dei siti web italiani, per il solo fatto di esistere, potrebbero essere considerati fuorilegge, in quanto appunto «stampa clandestina», e ciò in spregio a ogni regola della democrazia. Nel nostro paese la libertà di espressione è garantita dalla Carta Costituzionale e la libertà sul web è inscindibile dalle libertà e dai diritti che sono propri di un paese democratico”. Su Vocilibere, inoltre, è anche possibile firmare la petizione in favore della libertà sul Web e contro la sentenza che ha condannato Carlo Ruta, noto per avere utilizzato il suo sito per diffondere documenti su temi scottanti e insoluti giudiziari legati alla Mafia. Nel corso dell’inchieste il sito www.accadeinsicilia.net è stato oscurato d’autorità e ancora adesso non è accessibile online. L’attività di Carlo Ruta è però disponibile su www.leinchieste.com.