Giampaolo Colletti, giornalista del Sole 24 ore, è il padre dei nuovi lavoratori della rete, coloro che hanno trovato il coraggio di abbandonare il posto fisso e mettersi nelle mani di internet.
È proprio così che la professione “della propria vita” entra nella quotidianità, diventa possibile e scaccia la sbiadita routine d’ufficio, a volte subita, spesso sopportata e mai che mai desiderata. Ecco come la rete non è più un mero strumento, bensì il nuovo posto di lavoro, nel quale dare forma alle risorse personali, mutando le prospettive e la visione del mercato. Pensare al lavoro in digitale è senza dubbio un rischio: significa mettersi in proprio in rete e contare solo su se stessi. Ma il lavoro non è proprio questo? È investire la mente, il corpo, il denaro e il tempo per realizzare un progetto di vita. Di conseguenza la rete non fa altro che raccogliere la nostra ambizione, offrendo una chance alla nostra passione. Giampaolo Coletti ha fotografato i profili dei Wwworkers e li ha raccontati nel suo libro (Wwworkers: i nuovi lavoratori della rete), affinchè il lettore sia conscio della preziosa dimensione capace di rovesciare definitivamente lo stereotipo e la visione utopica del posto fisso, il quale non sempre e non necessariamente appaga le nostre aspirazioni ed esigenze. Il quadro stupisce: 212 professioni, 60% donne, molte mamme e 42% terza età. Una media di 10 ore al giorno in armonia con la vita privata, e un guadagno che oscilla tra 1500 e 3mila euro al mese. La nuova idea di lavoro sostituisce le quattro mura dell’ufficio, ma non spoglia le ore lavorative dal team e al contrario permette una condivisione intensa ed empatica, volta al confronto e alla scommessa sulla tecnologia. Orgoglio, fantasia, impegno, visione di successo e coraggio sono le caratteristiche dell’imprenditore made in Italy. Si tratta di una collaborazione perfetta: l’individuo investe sulla rete e la rete investe sull’individuo, offrendogli spazio, voce e un’efficiente finestra sul mercato. I Wwworkers sono più di quelli astrattamente immaginabili ma, nostro malgrado, la mentalità corre più veloce del nostro Paese, ancora paralizzato da caste, pigrizia culturale, timido e-commerce e mancanza di fondi di investimento. Nonostante ciò, il pensiero rivoluzionario smuove i lavoratori e li convince a cambiare ciò che non soddisfa, alzarsi dalla sedia ed entrare in rete. (C.S. per NL)