da Punto Informatico
Roma – Sembrava definitivamente andato in pensione e invece si torna a parlare di lui: Sanford Wallace detto Spamford, al secolo uno dei peggiori villain del network mondiale, specialista in posta-mondezza e vincitore già nel 1997 del molto poco ambìto IgNobel Prize, viene ancora una volta chiamato in causa per attività spammatoria, questa volta da MySpace.
La denuncia verte sul presunto utilizzo da parte di Spamford (qui sotto in una vecchia foto) di 11mila account MySpace fittizi, usati assieme a gruppi e forum di discussione per angustiare migliaia di spacer con messaggi pubblicitari non richiesti.
MySpace ha depositato la denuncia presso la Corte Distrettuale di Los Angeles e chiede anche il pagamento di danni per una somma non specificata, oltre all’ingiunzione a Wallace e ai suoi compari di stare lontano, possibilmente vita natural durante, dalle pagine del network sociale.
C’è da dire che Spamford Wallace ha dimostrato una certa qual perseveranza, quasi un’attitudine innata a perseguitare i netizen con la propria attività di spammer, che dalla metà degli anni novanta ad oggi gli è costata anche la condanna per due società (Cyber Promotions e SmartBotPRO.NET, quest’ultima specializzata in pubblicità a mezzo opt-in e-mail).
Più recentemente, nel 2006, ha ricevuto l’ordine da parte della Federal Trade Commission statunitense di versare all’erario 4 milioni di dollari, in riparazione delle proprie telematiche nefandezze inclusive dello sfruttamento di vulnerabilità del browser Internet Explorer, usate per stampare a schermo una valanga di reclame e l’invito ad acquistare software anti-spyware farlocco per risolvere il problema.