Back to basics. Ritorno alla normalità. Murdoch fa un passo indietro e progetta uno strumento in grado di rendere più coeso ed efficace il suo impero editoriale. L’arma definitiva per sconfiggere i suoi concorrenti si chiamerà probabilmente NewsCore, così ha anticipato il quotidiano inglese The Guardian. Si tratterà di un aggregatore di notizie (una specie di Google News, per essere chiari) che funzionerà solo all’interno dei giornali di News Corp (il gruppo editoriale fondato da Murdoch). Il servizio permetterà a tutte le redazioni del gruppo di essere collegate. Tutte le notizie “prodotte” o “lavorate”, tutti i video, tutti i servizi, tutti gli show, verranno caricati, in tempo reale, sulla rete e saranno resi disponibili all’intero mondo professionale del magnate australiano. In questo modo si verrà a creare una specie di avanzatissima agenzia stampa interna, dove, oltre alle notizie in senso stretto, verranno condivisi anche servizi, reportage e inchieste. Si tratta dell’anticamera di una vera e propria redazione mondiale, che lavorerà non solo su materiali “grezzi”, ma anche su contenuti “confezionati”, con taglio e stile specifici, quello che caratterizza News Corp. È facile prevedere quali e quante sinergie saranno generate da un servizio siffatto. Ed è anche facile immaginare come questo servizio possa essere, in varie forme, reso disponibile, a pagamento, a singoli cittadini e organizzazioni private. Che sia questa la maniera in cui Murdoch spera di poter rivitalizzare le divisioni online del proprio gruppo editoriale? Si è parlato tanto infatti, negli ultimi mesi, della possibilità di far pagare le edizioni online dei più importanti quotidiani posseduti da News Corp (e non solo). Ed ora pare proprio di capire quale tipo di servizio sarà offerto per invogliare gli utenti a sottoscrivere un abbonamento, cosa che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. (Davide Agazzi per NL)