Murdoch lancia Knews per competere con Google News

Knews

La News Corp dell’ormai palesemente immortale Rupert Murdoch ha lanciato (per ora in un beta test poco convincente) Knewz, un servizio di aggregazione di notizie volto a competere con piattaforme come Google News, Apple News e Drudge Report.
Piattaforme, come noto, da anni sul banco degli imputati degli editori perché colpevoli di non ricompensare adeguatamente lo sfruttamento dei contenuti che raccolgono, indicizzano e ripropongono (ovviamente lucrandoci con la pubblicità).

Ma quali parassiti: Google favorisce il traffico ed aiuta gli editori a monetizzare!

Per parte propria, Google non è mai arretrata dalla propria posizione, sostenendo di favorire con Google News la monetizzazione dei contenuti online attraverso il traffico che il motore di ricerca dominante invia ai loro siti e le entrate attraverso le piattaforme pubblicitarie di Google, sulle quali la maggior parte degli editori fa affidamento.knewz - Murdoch lancia Knews per competere con Google News

Knews: 400 fonti

Allo stato il servizio Knews della News Corp offre titoli di circa 400 fonti di notizie locali e nazionali, tra cui – oltre ovviamente alle edizioni di proprietà (Wall Street Journal e Fox News in testa) – il Washington Post, il New York Times, Newsmax, Nation, CNBC, CNN, Bloomberg, NBC News, New York Post, ecc (*).

Mastheads per tutti

“Ci sono mastheads (il formato orizzontale di grandi dimensioni e posizionamento privilegiato per veicolare messaggi di alto impatto visivo, ndr) da tutto lo spettro politico e territoriale e gli editori premium non saranno retrocessi nelle classifiche“, ha dichiarato Robert Thomson, amministratore delegato di News Corp, da sempre uno dei maggiori accusatori del modo in cui gli algoritmi utilizzati dagli OTT del web influenzano la capacità degli editori di raggiungere il pubblico.

La novità (?): link diretti

“Gli articoli su Knewz si collegheranno direttamente ai siti degli editori e News Corp non riceverà alcun compenso e condividerà i dati con le società editrici e contrassegnerà in modo prominente ogni collegamento con il nome della sua fonte”, ha spiegato Thomson (ma ci sfugge il valore aggiunto rispetto a Google News che di fatto fa la stessa cosa…), che ha sottolineato come il suo gruppo abbia sviluppato il sito per dare visibilità ai media che l’azienda riteneva fossero spesso retrocessi nei risultati di ricerca di Google e nei social feed di Facebook.

Google e Facebook: nostri algoritmi democratici

Accusa però respinta da Google e Facebook secondo i quali i propri algoritmi non classificano né danno priorità ai contenuti in base alle tendenze politiche delle organizzazioni giornalistiche.

Ma intanto Murdoch fa accordi di retrocessione con Facebook e Apple

Sta di fatto che da quando il Journal ha riportato per la prima volta lo sviluppo del servizio Knews in agosto, News Corp – insieme ad altri editori – ha raggiunto un accordo con Facebook per ricevere un fee per l’uso dei suoi collegamenti di storia all’interno di una scheda di notizie recentemente lanciata sul social.
Analogo accordo è stato concluso con Apple Inc. per l’inclusione in Apple News +, in cambio di una quota delle entrate dell’abbonamento.
Cambiano tempi, modi e modelli, ma la strategia dello Squalo funziona sempre.

(*) Anchorage Daily News, Arkansas Democrat-Gazette, Axios, Bangor Daily News, Black Enterprise, The Blaze, Bleacher Report, BuzzFeed, Daily Kos, Deadline, Defense News, El Paso Times, Essence, The Federalist, Foreign Affari, Hartford Courant, Mother Jones, The Nation, National Review, Newsmax, Out, Reason, Rochester Democrat and Chronicle, The Root, Scientific American, Talking Points Memo, Tampa Bay Times, Townhall, Washington Examiner, Washington Free Beacon e Winston – Salem Journal

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