Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firmato il decreto ministeriale che dà via libera ai nuovi contratti di innovazione tecnologica.
I progetti – di importo superiore a 10 milioni di euro – da realizzare attraverso partnership tra pubblico e privato grazie ad un processo di negoziazione potranno avere una durata massima di 3 anni. Le risorse disponibili consentiranno alle imprese di sviluppare un volume d’investimenti pari a circa 2 miliardi di euro, e l’assunzione di oltre 30 mila ricercatori. In sostanza, le imprese e gli enti di ricerca sottoscrivono un accordo con la parte pubblica. Lo stanziamento avverrà attraverso una combinazione di prestito agevolato e contributo diretto alla spesa. Il finanziamento pubblico sarà affiancato da un finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato, a garanzia della validità dell’investimento proposto dalle imprese. Il finanziamento pubblico agevolato potrà coprire fino all’80% dei costi, mentre nelle regioni del Mezzogiorno il contributo diretto alla spesa potrà arrivare fino al 40% per le piccole imprese e per gli organismi di ricerca, al 30% per le medie imprese e al 20% per quelle grandi. La combinazione specifica di modalità e intensità agevolative verrà definita per ciascun progetto durante la fase negoziale. Nelle regioni del Mezzogiorno potrà essere utilizzata anche la sola modalità del contributo diretto alla spesa. Per il finanziamento pubblico agevolato si potrà contare su una prima dote di risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro, a valere sul ‘fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca’ costituito presso la Cassa Depositi e Prestiti. Altre risorse saranno messe a disposizione del Mezzogiorno con una più significativa incidenza di risorse riservate ai contributi diretti alla spesa.