Il precariato non interessa solo i giovani, ma anche le strutture dello Stato. Sono stati infatti confermati, per altri sei mesi, gli incarichi dirigenziali ad interim degli Ispettorati del MSE-Com della Toscana (Gennaro Matonti), Puglia-Basilicata (Lilla Mangione) e Abruzzo-Molise (Giuseppe Mele). Ne dà notizia il blog Comunicazioni Liguria. La questione dell’interinato dirigenziale di Ispettorati operanti su territori rilevanti dal punto di vista radioelettrico è uno dei freni alla corretta gestione e, naturalmente, all’evoluzione del settore radiotelevisivo, posto che difficilmente un organo periferico, chiamato a sorvegliare un ambito tanto delicato quanto strategico a livello economico e sociale, può essere diretto con efficacia in forma remota o quasi. E si sa che gli Ispettorati sono gli imbuti dove affluiscono, ma spesso non fluiscono, centinaia di istanze di modifiche impiantistiche determinanti per l’esercizio e lo sviluppo di imprese radiotelevisive. E le difficoltà operative degli uffici territoriali del MSE-Com non sono solo determinate dalla carenza di personale (peraltro tutta da dimostrare, posto che spesso non di scarsa disponibilità di risorse umane si tratta ma di cattiva gestione dei carichi di lavoro), dalla demotivazione imperante, dalle limitazioni finanziarie (queste sì oggettive), quanto dall’assenza di una dirigenza stabile e presente. La netta sensazione, purtroppo, è però che a livello politico non vi sia la volontà di affrontare con determinazione una questione che non solo si trascina da anni, ma che addirittura sta degenerando con pericolosa velocità. E la cosa è tanto più curiosa (ed inquietante) se si pensa che proprio quel Governo che può ma non vuole risolvere il problema degli Ispettorati territoriali preme sull’accelleratore del DTT. E come è possibile anche solo pensare di pianificare una migrazione tecnologica così radicale come quella dall’analogico al numerico senza il supporto di organi territoriali organizzati?