MSE-Com, Ispettorati territoriali: interferenze all’aeronautica addio?

Il blog dei funzionari della P.A. denuncia “l’ennesimo scippo di competenze”


Da tempo stiamo dedicando attenzione su queste pagine alle vicende ed alle vicessitudini degli Ispettorati territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni, nel bene e nel male gli organi con cui gli operatori del settore radiotelevisivo si confrontano più frequentemente (invero, negli ultimi tempi stanno competendo anche comuni e dipartimenti ARPA…).
Oggi torniamo sull’argomento riportando un’altra denuncia lanciata dal blog dei funzionari del MSE-Com che richiama l’attenzione su “un comunicato stampa che descrive un accordo tra l’ENAV e il Dipartimento di P.S. del Ministero dell’Interno. La convenzione impegna la Polizia Postale e delle Comunicazioni e la sicurezza aziendale di ENAV a collaborare per scongiurare attacchi contro le infrastrutture e gli impianti di assistenza al volo”. Detto comunicato, scrivono i funzionari, cita espressamente “lo sviluppo di procedure operative idonee per l’individuazione e la repressione di atti di interferenza illecita nelle radicomunicazioni aeronautiche“. mentre “da nessuna parte si cita il Ministero o gli Ispettorati Territoriali, che pure gli organismi coinvolti dovrebbero ben conoscere”. “Come potrà – si chiede il blog – la Polizia Postale operare il controllo dello spettro radioelettrico senza la collaborazione di chi questo lavoro lo svolge da sempre? Singolare è anche il fatto che si ignori completamente una legge (anche questa ben conosciuta dagli addetti ai lavori), la 110/83, che incarica espressamente il Ministero di questo tipo di attività. Delle due l’una: o la Polizia intende attrezzarsi in proprio per fare il nostro lavoro, oppure intende continuare ad avvalersi di noi, ma in via “informale”, come sempre, riservandosi l’onore delle cronache… Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano le alte sfere ministeriali di questo ennesimo “scippo” di competenze, passato ancora una volta sotto silenzio… Una cosa è certa: la ricerca interferenze fa parte del nostro patrimonio professionale, è un lavoro difficile e delicato: non possiamo lasciare che questa esperienza venga ignorata o dimenticata, oltretutto con il concorso di chi se ne è sempre servito”.

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