Problemi di comunicazione tra centro e periferia ce ne sono sempre stati nel dicastero delle Comunicazioni. Da quanto si chiamava Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni ad oggi, che si è ridotto ad un mero dipartimento del Ministero dello Sviluppo Economico. Una guisa di anatema, oppure una nemesi, verrebbe da pensare. Comunque sia, come abbiamo più volte fatto notare, col tempo gli intralci nello scorrimento delle informazioni dalle dirigenze alle ramificazioni hanno creato una sorta di federalismo di fatto nella gestione degli Ispettorati, come ben sanno gli operatori nazionali o superlocali, che, lungo lo stivale, si scontrano con usi e costumi diversi per la trattazione di medesime fattispecie. Chiaramente, anziché correggere l’errore a monte, nella italica abitudine si è preferito adattarsi a valle, facendo i privati di necessità virtù. Nessun problema con gli Ispettorati virtuosi o comunque efficienti; fegato detonante, invece, con gli altri. Una situazione che comunque va risolta, posto che, a quanto pare, dei malmessi organi periferici non si è ancora deciso cosa farne. E verosimilmente in questa direzione va la decisione di Viale America di assegnare un incarico di studio di livello dirigenziale generale “allo scopo di lavorare sul raccordo e coordinamento tra organi centrali e Ispettorati, e di uniformare le procedure in materia di autorizzazioni, sanzioni e altro", come spiega il Blog Comunicazioni Liguria, che anticipa pure il nome del dirigente: Francesco Leone. Un ponderoso compito il suo, visto il contegno schizoide di certi sedi allo sbando.