(ADUC.it) – All’annunciarlo all’Adnkronos e’ Luciano Sardelli, deputato pugliese del Movimento per le Autonomia e segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
Per iniziare, l’esponente del centrodestra ha preso carta e penna e scritto lettere di fuoco al presidente e al direttore generale della Rai, Claudio Petruccioli e Claudio Cappon; ai direttori dei Tg Gianni Riotta, Mauro Mazza e Antonio Di Bella; al presidente dell’Agcom Corrado Calabro’; e al presidente della Vigilanza Riccardo Villari.
Sardelli, tra l’altro, lamenta “il sistematico oscuramento del Movimento per l’Autonomia”, testimoniato dai “dati forniti recentemente dall’Autorita’ per le Garanzie nelle comunicazioni relativi al pluralismo politico-istituzionale”. Una situazione che emerge “sia dalle rilevazioni sui tempi dei telegiornali che da quelle che attengono piu’ specificamente ai programmi ‘extra tg’, di testata e di rete”.
“Il dato -denuncia ancora l’esponente dell’Mpa- stride se confrontato con quello di altre formazioni politiche come Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e Verdi che, pur non essendo rappresentate in Parlamento, hanno avuto un tempo di parola e di notizia relativamente considerevole”.
“Si delinea, pertanto, una sistematica e continuata penalizzazione del nostro Movimento che non solo esprime una discreta rappresentanza parlamentare, ma e’ anche alla guida di una Regione importante come la Sicilia. Questa esclusione appare ancora piu’ inspiegabile se si considera il numero esiguo di gruppi parlamentari, e quindi di posizioni da inserire nei resoconti, e la ‘peculiarita’ delle dichiarazioni politiche espresse dal Movimento per l’Autonomia, la sola formazione ad avere, nella coalizione di centrodestra, una fortissima connotazione territoriale rappresentativa del Mezzogiorno del Paese”.
Come detto Sardelli non intende fermarsi a queste lettere. “Il boicotaggio dell’Mpa -spiega- e’ la cartina di tornasole del continuo boicotaggio che Tg e Reti Rai esercitano nei confronti del Mezzogiorno nel suo complesso, negando cosi’ spazio ad un territorio che per crescere ha bisogno di essere adeguatamente promosso e sostenuto anche dai mezzi di comunicazione, che invece si soffermano solo sugli aspetti piu’ deteriori del Sud come ad esempio la presenza della criminalita’. Pertanto, se continuera’ questo ostracismo nei confronti del nostro Movimento e del Mezzogiorno siamo pronti a non pagare piu’ il canone Rai”.