Aveva passato la mattinata di oggi a Prato per una causa. Al suo ritorno, intorno alle 14, aveva lasciato ad un suo collega una lettera, da recapitare alla moglie, quand’egli gli avesse dato istruzioni per farlo. Poi si era recato nel suo studio e vi si era chiuso dentro. I suoi collaboratori erano accorsi, urlando e correndo, nel momento in cui avevano udito uno sparo provenire da quella stanza del suo blasonato ufficio, a Milano, in Via Pogdora 13, a due passi dal Palazzo di Giustizia. Questa è la prima ricostruzione operata dagli inquirenti, ascoltate la testimonianze dei presenti, subito dopo essere accorsi sul luogo ed aver evitato, con l’agilità di uno slalomista, la folla assiepata ai piedi del palazzo. Il notissimo avvocato penalista Corso Libero Carlo Bovio (foto) è morto questo pomeriggio, intorno alle 15, e tutti gli indizi condurrebbero al suicidio. L’avvocato, grande esperto di diritto penale e diritto dell’informazione, era il titolare di uno degli studi legali più rinomati di Milano e, data la sua esperienza nel settore, aveva assistito, in molte cause, diverse case editrici, da Rcs al Sole 24 Ore, fino alla Società San Paolo. In tempi recenti, si era anche occupato delle beghe giudiziarie dell’immobiliarista Stefano Ricucci. Bovio, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano nel 1971, con il massimo dei voti (e lode), era, tra l’altro, giornalista pubblicista dal 1970, ed era stato collaboratore di molte testate a livello nazionale, da “Famiglia Cristiana” a “Oggi”, ed aveva curato, per l’Ordine dei Giornalisti, varie edizioni del manuale “Diritto e informazione”. Proprio dell’Ordine era stato Consigliere Nazionale, oltre che Membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Lombarda Giornalisti, della Federazione Nazionale della Stampa e Presidente del Circolo della Stampa dal 1990 al 1995. Dal 2004, inoltre, era Presidente della Fondazione Amici Circolo della Stampa di Milano.
Corso Bovio aveva 59 anni, restano oscure le cause di questo gesto così estremo. L’unico commento giunge da Paolo Giuggioli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano: “Onestamente pensare che si sia sparato è un’assurdità straordinaria”. (Giuseppe Colucci per NL)