(Targatocn.it) – I Finanzieri della Squadra Operativa Volante della Tenenza di Mondovì hanno avviato, da tempo, un’attività di monitoraggio della rete informatica finalizzata a contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva e del commercio via internet di opere tutelate dalle disposizioni vigenti in materia di diritti d’autore. Nel corso degli accertamenti, coordinati e diretti dal Dott. Riccardo Baudinelli, Procuratore della Repubblica di Mondovì facente funzioni, i militari del Tenente Cea, avvalendosi della collaborazione e del supporto tecnico della Federazione contro la Pirateria Musicale di Milano, hanno intercettato sul web diversi utenti che utilizzavano appositi programmi di condivisione informatica, per scambiarsi prodotti cinematografici e musicali, giochi e programmi per il P.C. illecitamente duplicati.
In particolare, partendo dalle coordinate di riferimento (indirizzi IP) individuate durante i contatti tra gli interessati, sono stati identificati B.A., operaio cinquantunenne e sua moglie N.S., casalinga di trentacinque anni, residenti a Carmagnola i quali, all’atto dell’intervento disposto presso il loro domicilio dal Magistrato inquirente, sono stati sorpresi proprio mentre erano intenti a scaricare dalla rete materiale protetto da copyright. All’interno della memoria del P.C. della coppia e su diversi supporti informatici custoditi in una postazione di lavoro appositamente creata è stata rinvenuta un’ingente mole di dati, pari a oltre 2,2 Terabyte (2.200 Gigabyte), che ha subito fatto pensare a un’attività fraudolenta ben organizzata e protratta nel tempo. Sono così stati sottoposti a sequestro 8 hard disk, un personal computer ed una videoteca composta da 234 tra CD e DVD, muniti di copertine del tutto simili a quelle originali, sui quali erano stati riprodotti noti film, anche molto recenti.
N.S. e B.A. sono stati denunciati alla magistratura per violazione della normativa sulla protezione del diritto d’autore e per ricettazione. Durante le indagini sono state identificate anche altre 6 persone, residenti in diverse regioni d’Italia, da ritenersi responsabili delle stesse violazioni, in quanto risultano aver indebitamente acquisito, duplicato e diffuso considerevoli quantitativi di prodotti informatici analoghi a quelli di cui sopra. La Magistratura monregalese rimetterà al più presto la valutazione della posizione di costoro all’Autorità Giudiziaria competente per territorio