Fischiano le orecchie a Marina Berlusconi e Maurizio Costa, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Mondadori. I risultati del primo semestre 2008 sono infatti tutt’altro che lusinghieri. Diminuisce il fatturato (-3,6%) e soprattutto crollano gli utili (-20,6%). Niente di drammatico, ma abbastanza da creare preoccupazione in casa Berlusconi. Mondadori non ha mai dato infatti particolari problemi e Marina e Co. proprio non pensavano di ritrovarsi un’altra gatta da pelare (oltre a Mediaset, s’intende). A determinare questo brutto risultato sono stati soprattutto la flessione dei periodici (- 6,3%) e il flop della divisione grafica (-11, 8%), che in altri periodi sono stati capaci di portare in cassa risorse aggiuntive vendendo servizi all’esterno. A tenere botta sono la pubblicità (+1%, risultato comunque al di sotto del tasso di inflazione) e il comparto libri, sempre tendenzialmente stabile e redditizio (quasi 193 milioni di euro di ricavi nel semestre). Si attendono quindi le nuove mosse del gruppo, per correggere in itinere le strategie del gruppo. I cattivi risultati non sono infatti determinati solo dalla congiuntura economica non favorevole, ma anche da oggettive mancanze interne. Per esempio Il Giornale, quotidiano diretto da Mario Giordano, ha fatto segnare un allarmante -18% per quel che riguarda la raccolta pubblicitaria. Si tratta forse dell’unica realtà di proprietà della famiglia Berlusconi a cui faceva comodo che il Cavaliere stesse all’opposizione? (Davide Agazzi per NL)