E’ passata poco meno di una settimana dalla radiazione di Gianni Gambarotta, ex direttore del settimanale “Il mondo”, a causa di un “passaggio poco chiaro” di soldi dalle casse di Giampiero Fiorani, ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, a quelle del giornalista. Gambarotta sostiene che quel denaro sarebbe stato legato ad una sottoscrizione di abbonamenti per il suo giornale, “Il mondo”, ma testimoni giurerebbero si trattasse di una sorta di “incentivo” affinché il settimanale diretto da Gambarotta assumesse un atteggiamento benevolo nei confronti del “benefattore”. Fatto sta che l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha radiato il direttore, scatenando l’ira di una grossa parte della stampa, specie di quella che fa capo allo stesso gruppo editoriale de “Il mondo”, Rcs. Sono state molte, in effetti, le manifestazioni di solidarietà e, contemporaneamente, di biasimo nei confronti dell’Ordine (il cui stesso futuro è in forse, a seguito della riforma delle professioni elaborata dal governo), provenienti dagli ambienti di Rcs, a cominciare da Paolo Occhipinti, direttore editoriale di Rcs periodici ed ex direttore di una lunga serie di testate, che ha manifestato il proprio dissenso ed il proprio sdegno nei confronti di tale iniziativa, con una lettera aperta all’Ordine regionale. “Leggo, con stupore e sdegno la sentenza di condanna alla radiazione per Gambarotta, reo d’aver concluso un accordo con una banca. […] Denuncio l’ipocrisia dei giudici nonché la rozzezza delle procedure e delle motivazioni. Sono da radiare tutti i giornalisti, direttori in primis, che con pranzi di lavoro, telefonate, presenzialismi vari, sollecitano ed ottengono somme da aziende sotto forma di sponsorizzazioni, pubblicità, abbonamenti? Se sì, mi confesso colpevole, con l’aggravante della continuazione del reato per 35 anni, ed invoco sin d’ora una pena esemplare e postuma”. Durissima, quindi, la reazione di Occhipinti, cui fanno seguito l’espressa solidarietà da parte dei direttori di altre testate appartenenti a Rcs, da “Io donna” a “Newton”, da “Novella 2000” a “Oggi”. Anche da ambienti esterni al gruppo editoriale giungono manifestazioni solidali nei confronti di Gambarotta, come quella del direttore de “L’Europeo”, Daniele Protti, che si dichiara “indignato per la sentenza”, in assenza di reali prove che testimonino che, realmente, Gambarotta abbia intascato quei soldi. (G.C. per NL)