La verità è che il mondo diventa sempre più piccolo. Se la comunicazione accelera il passo, l’informazione è sempre più condivisa e la notizia è considerata tale anche se divulgata da un internauta, il mondo, almeno sul web, si rimpicciolisce di più ogni giorno. Del resto era quello che volevamo. Gli umani hanno da sempre fame di comunicazione. Una fame che per molti sarebbe diventata ingestibile già dopo l’invenzione del telefono. E chiunque ha questo appetito. Tanto più se appartiene alla schiera degli internauti, ognuno dei quali è ormai in grado di creare nel web il proprio piccolo impero e diventa “magnate” di quel pezzetto di interattività che gli compete. Qui arriva Mogulus (www.mogulus.com), dove lo streaming è una necessità, dove creatività e informazione sorpassano le più grandi logiche del business. Dopo aver conosciuto e testato progetti diversi per forme, contenuti e appetibilità, è arrivato uno degli ambienti più interessanti del pianeta. Simile in molti aspetti alla CurrentTv (http://current.com; canale 130 di Sky) di Al Gore, Mogulus è un enorme contenitore di video che consente la riproduzione in streaming live di un numero indefinito di contenuti. Questi sono dislocati in una fitta griglia (grid) di piccoli schermi, al centro dei quali se ne trova uno più grande (quello selezionato, di volta in volta, dallo spettatore), che può comunque essere sostituito da qualunque altro schermo, in qualunque altro momento. Le trasmissioni non hanno limiti nella durata e non sono ordinate per categoria; diventano parte di una sezione solo dopo essere state trasmesse almeno una volta. Inoltre, un piccolo menù collocato sulla parte inferiore di ogni immagine comunica allo spettatore il numero di utenti che fruisce contemporaneamente quel particolare contenuto, offrendo, come nella migliore tradizione del web, la possibilità di comunicare con gli altri spettatori, attraverso chat, blog e simili. Ogni video, filmato o programmazione in streaming (anche live) viene poi catalogata, come già succede per i più noti YouTube, KyteTv o Ustream, in un immenso archivio, nel quale è possibile ricercare il contenuto di proprio interesse. Ma la migliore caratteristica di Mogulus non è la programmazione (live broadcast, in questo caso). Sebbene sia molto più “live” rispetto ai tradizionali aggregatori di contenuti e in qualche più vicino a quello che si presume essere il futuro della televisione, Mogulus permette all’utente di gestire e creare il proprio filmato con un software in grado di gestire una post-produzione piuttosto avanzata. E niente di tutto ciò deve essere installato sul proprio pc, ma rimane a disposizione di qualunque utente online. Il dettaglio non è di poco conto. Questo perchè l’internauta dotato di un pc con web cam integrata, ed abilitato a connettersi attraverso wi-fi, può sfruttare la piattaforma di Mogulus per trasmettere contenuti ovunque e in qualunque momento, al pari (o quasi) di un reporter professionista. Questa strategia permette quindi all’utente un po’ più professionale, e sicuramente più interessato a divulgare informazione, di creare un proprio flusso di notizie e ottenere un riscontro in tempo reale, comunicando con le migliaia di utenti connessi da tutto il mondo in quello stesso istante. La chance di divulgare subito all’intero pianeta la propria informazione, la propria notizia, garantisce uno spazio vitale a qualunque utente che desiderasse diventare un reporter e, in modo del tutto naturale, ripulisce di contenuti scomodi il web. Un modo come un altro per dire che quando la possibilità di scambiarsi informazioni è tanto immediata, la volontà di comunicare qualcosa di importante va di pari passo con la necessità di applicare la netiquette ai percorsi del web in maniera del tutto spontanea. È di norma più difficile infatti trovare contenuti generalmente considerati “inutili” su piattaforme come Mogulus e CurrentTv, perché il pubblico è sinceramente animato dalla curiosità per la notizia (oltre che dal fascino della sua stessa presentazione). Non è allora un caso che il motto di Mogulus sia “Basically, we want to help you become the next media mogul”: “sostanzialmente, vorremo aiutarti a diventare il prossimo magnate dei media”. Mogul significa infatti magnate (così venivano chiamati i grandi imperatori Mongoli); e legato ad Us (pronome personale per noi) acquisisce il senso di un verbo, un imperativo, o forse un invito a condividere un obiettivo. Quello che il popolo diventi assoluto sovrano di quello che comunica. E sul web sembra possibile. (Marco Menoncello per NL)