È nata una nuova formazione politica, in vista delle imminenti elezioni. Si chiama “Raiset” ed il suo programma non prevede né obiettivi di sviluppo, né abbassamento del carico fiscale, né norme sulla sicurezza, ma un appoggio forte e trasversale ai quattro maggiori partiti che si contenderanno la leadership: Popolo delle Libertà, Partito Democratico, la Sinistra L’Arcobaleno e la Rosa Bianca. Siamo, ovviamente, nel campo del grottesco, dell’ironia. Certamente meno ironica, invece, è stata la dura presa di posizione da parte del ministro uscente Emma Bonino (foto), uno dei leader spirituali dei Radicali italiani, relegati ai margini della politica negli ultimi anni, anche a causa, sostiene la Bonino, di una congiura da parte dei media mainstream. Nello specifico, si imputerebbe a Rai e Mediaset di destinare tutto lo spazio della politica, sostanzialmente, ai soliti noti, innescando un circolo vizioso che porterebbe i piccoli movimenti a sparire dalla tribuna politica e dalla discussione pre-elettorale. A sostenere la sua tesi, però, ci si è messo anche il Garante che si sarebbe pronunciato (e sarebbe la trentesima volta negli ultimi anni) circa comportamenti ritenuti illegali da parte di tutte le trasmissioni italiane nei confronti dei Radicali. “L’intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni inizia a concretizzare, con atti ufficiali, quel golpe mediatico che noi radicali, unici, denunciamo essere in corso – sostiene la Bonino – sono state oggi (ieri, ndr) condannate per aver violato ai nostri danni le norme sull’informazione per un periodo di oltre 16 mesi. In particolare, Mentana non invita un radicale da più di un anno, mentre Floris da 8 mesi, avendo peraltro il primato di non aver mai voluto in studio Marco Pannella da quando esiste Ballarò”. È certo che gli esponenti radicali non siano propriamente ospiti facili da gestire, specie Pannella. Ciò non vuol certamente significare che debbano essere invitati ad esporre i propri programmi elettorali in televisione alla pari degli altri candidati. Si tratterebbe di un golpe secondo la Bonino, ma indubbiamente un certo ostruzionismo c’è. “Con questa pronuncia sono oramai oltre 30 le delibere dell’Agcom – continua – che negli ultimi anni hanno accertato i comportamenti illegali a danno dei Radicali tenuti da praticamente tutte le trasmissioni della tv italiana. Una strategia del partito Raiset volta a cancellarci nei periodi non elettorali per poi meglio renderci impotenti in quelli elettorali. Un’operazione da manuale”. Un’operazione da manuale dalla quale, perlomeno, si è tirato fuori Michele Santoro, che non più tardi di tre settimane fa ha invitato la stessa Bonino in trasmissione. Su altri lidi, invece, è partita la gara per avere ospiti in studio i due contendenti principi di questa campagna: Berlusconi e Veltroni. Ovviamente Porta a Porta si è assicurata la pole, ottenendo la presenza dei due leader in due serata consecutive, mandando gli ascolti alle stelle (circa il 29% di share per il primo, il 27% per il secondo). “Hanno deciso di imporre, in modo letteralmente eversivo di ogni ordine democratico e costituzionale, un vero e proprio golpe mediatico, necessario e funzionale al progetto di riordino della mappa del potere italiano – prosegue duramente Emma Bonino – In tale contesto, è a lorsignori indispensabile realizzare l’eliminazione fisica e politica del soggetto radicale, delle sue battaglie, della sua identità, delle sue persone. Abbiamo di questo investito per tempo il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, da cui ci attendiamo risposte precise e volte ad impedire l’attentato ai diritti civili e politici in via di completamento”. (Giuseppe Colucci per NL)